Giaveno: sabato festeggia il patrono Sant’Antero Papa

GIAVENO – La Città di Giaveno festeggerà questo sabato 24 giugno il suo copatrono Sant’Antero Papa. Pare che le reliquie del santo si trovino a Giaveno dal 1611. In quell’anno vennero portate da Roma come dono di frà Giovanni Battista Cavagno di Novara al giavenese don Vincenzo Claretta. Il programma. La celebrazione inizierà alla 18.30 presso la parrocchia San Lorenzo Martire con la Santa Messa celebrata dal parroco Don Gianni Mondino. Seguirà una serata musicale. Alle 20.15 la Banda Musicale Leone XIII e il Gruppo Les Mascottes sfileranno partendo da piazza Mautino su via Umberto I e l’omonima piazza dedicata al Santo. Poi alle 21 ritrovo in piazza Mautino per il concerto della Banda Leone XIII ed esibizione delle Mascottes.

SANT’ANTERO PAPA

Antero, in greco Anteros, è nato a Roma il 3 gennaio del 236. E’ stato il 19º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 21 novembre 235 al 3 gennaio 236. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse. Di lui sappiamo con sicurezza solamente che regnò circa quaranta giorni, e che fu sepolto nella famosa “cripta papale”. Del cimitero di San Callisto a Roma. Il Liber Pontificalis riporta che fu martirizzato sotto l’imperatore Massimino Trace per aver fatto raccogliere gli Atti dei martiri da alcuni notai e poi averli fatti depositare negli archivi della Chiesa di Roma. Questa tradizione sembra molto antica e piuttosto veritiera; ciononostante alcuni illustri studiosi, tra i quali Tillemont, sostengono che non è sufficientemente provata dal solo fatto di essere riportata sul Liber Pontificalis, considerando, fra l’altro, la sua tarda data di compilazione.

A GIAVENO

Il luogo del suo sepolcro fu scoperto da Giovanni Battista de Rossi nel 1854, grazie ad alcuni frammenti deteriorati dell’epitaffio in greco inciso sulla stretta lastra oblunga che chiudeva la sua tomba, indice sia della sua probabile origine che dell’uso generalizzato del greco nella Chiesa di Roma di quel periodo. Si tramanda che sia nato a Petelia, città magnogreca, da identificarsi con l’odierna Strongoli. Nel 1611 ci fu la traslazione da Roma delle reliquie del Santo Papa Antero, a Giaveno, qual dono di frà Giovanni Battista Cavagno di Novara al giavenese don Vincenzo Claretta.

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