GIAVENO – E’ un fiume in piena il consigliere Alessandro Cappuccio, del gruppo CambiaAmo Giaveno che le scorse lezioni fu determinante per la vittoria di Carlo Giacone ed ora è all’opposizione, nel commentare l’atteggiamento della maggioranza nei confronti del gruppo che rappresenta. “Noi di CambiAMO Giaveno siamo infastiditi dalla mancata risposta di questa amministrazione – dice Cappuccio – rispondono poco e di rado alle informazioni e addirittura quando votano a favore non fanno ciò che dicono. Ma noi non dimentichiamo e siamo pronti a ricordare gli impegni presi e quelli che si devono ancora prendere ma che tergiversano inesorabilmente“.
E’ davvero lungo il cahier de doléances del gruppo d’opposizione. “Ricordiamo che il 1° ottobre dello scorso anno abbiamo inviato mozione per il Parco di via Coazze, Piazza ex internati, dopo vari incontri con i cittadini e le segnalazioni avute durante i banchetti del sabato. Chiedevamo – spiega Cappuccio – una recinzione più robusta per il parco in questione e l’installazione delle telecamere. La mozione fu approvata dalla maggioranza nel Consiglio comunale il 13 novembre ma dopo un anno e mezzo non è stato fatto nulla”. Sempre di lavori pubblici si parla per per Strada della Chioma, dove furono chiesti vari interventi sempre ad ottobre; “a dicembre fummo “costretti” a portare la questione in Consiglio comunale, dove ci siamo sentiti dire che faceva troppo freddo per ultimare i lavori, siamo a maggio e non abbiamo ancora visto completare i lavori” dice Cappuccio.
I lavori in via Calvettera attendono
“Infine, non meno importante, la questione via Calvettera. Sono tre anni che chiediamo dei paletti di protezione per delle abitazioni nella via in questione e sono tre anni che riceviamo risposte diverse – dice il consigliere – dal “non si può fare” a “allargheremo il marciapiede privato e lo renderemo pubblico” e infine “lo faremo“. Risposte differenti accomunate dal fatto, denunciano dalla minoranza, che non si è mosso niente. Il dubbio conclude Cappuccio è che “si aspetta di arrivare agli ultimi mesi di mandato per fare poi propaganda politica“.