GIAGLIONE – Sarà presentato venerdì 10 settembre alle ore 21 presso la piazza del Comune di Giaglione il terzo volume della “Storia delle valli di Susa. Dall’Unità d’Italia agli anni Settanta del Novecento”. Edito da “Il Graffio” di Borgone. All’incontro interverranno, dopo i saluti delle autorità, i coordinatori del progetto “Terra di confine. Percorsi tra storia e arte nelle valli di Susa” Piero Del Vecchio e Dario Vota e Sergio Sacco autore del saggio sulla storia industriale delle valli di Susa. Si tratta della prima presentazione pubblica del volume dopo la pausa forzata causa Covid e la prima dedicata alla storia industriale. L’intervento di Sacco affronterà un arco temporale e tematico abbastanza ampio e complesso.
LA VALLE
Dallo sfruttamento delle risorse naturali (acqua, cave di marmo e gneiss) alla nascita (e al declino) industriale degli opifici nati nel secondo Ottocento collocati tra Avigliana e l’alta valle. Si farà riferimento ai grandi stabilimenti tessili e cotonieri (Fratelli Bosio a Sant’Ambrogio e gli Abegg a Borgone, Chianocco, Sant’Antonino, Susa), agli stabilimenti meccanici (le ferriere di Bussoleno, Susa e Buttigliera Alta), per chiudere con gli stabilimenti meccanici, chimici e della produzione di materiali refrattari. Un’occasione di approfondimento della nostra storia recente certamente, in caso di maltempo l’evento si svolgerà presso il Ce.s.do.me.o.. Con l’occasione sarà proposta al pubblico l’intera Collana, ovvero i tre volumi della Storia delle valli di Susa e le otto piccole guide tematiche.
GLI ARGOMENTI
Poi dalle vicende belliche nel Vallo Alpino durante i due conflitti mondiali e il ruolo degli Alpini alla nascita e sviluppo della scuola popolare, al dibattito sui giornali locali delle borghesie segusine di fine Ottocento. Poi l’emigrazione e il ruolo della Chiesa locale nella società contemporanea. Quattordici autori ovvero storici professionali, studiosi e ricercatori locali con la supervisione scientifica del CRISM (Università di Torino). Per risponde tanto all’interesse dell’appassionato di storia locale quanto all’esigenza del ricercatore di appoggiarsi su riferimenti di base acquisiti per volgersi a indagini più specifiche.
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