SUSA – Una giornata importante, una giornata che rimarrà nella memoria degli studenti dell’Istituto Superiore Ferrari di Susa. Il ricordo per i docenti, la storia moderna per gli studenti. Legati dalla dura testimonianza di chi, i giorni degli attentati ai giudici di Palermo li visse in prima persona. A Susa, sul palco del Ferrari, un pezzo di storia, un insieme di rabbia, tenacia e sete di verità. L’ingegner Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, è tornato in città per ricordare ai ragazzi i principi della legalità, per portare la sua testimonianza. Per urlare la sua rabbia verso una parte dello Stato che abbandonò il fratello allo scontro contro la Mafia. Fratello minore del magistrato Paolo Borsellino. Dopo la Strage di via d’Amelio in cui il fratello Paolo fu ucciso dalla mafia assieme ai membri della scorta. Si è dedicato attivamente alla sensibilizzazione riguardo al contrasto alla criminalità organizzata.
UNA FONDAMENTALE GIORNATA DI EDUCAZIONE CIVICA
Toccanti le testimonianze di Claudia Loi, sorella della poliziotta della scorta morta nell’attentato a giudice Borsellino, Antonio Vullo, unico sopravvissuto della strage di Via D’Amelio e Vincenzo Agostino, il padre di Antonino, agente di polizia morto nell’esplosione. Salvatore Iuculano, vicepresidente del sindacato della Polizia e Emanuele Filiberto dell’Ufficio scorte della Polizia di Palermo hanno portato la loro esperienza professionale ad una platea attenda e partecipe. Anna Giaccone, dirigente dell’Istituto: “Ritengo sia fondamentale questa presenza oggi a Susa per portare il tema della legalità nell’Istituto. Con il racconto dei testimoni, la narrazione dei protagonisti i ragazzi. Sono più partecipi di un pezzo della nostra storia che deve essere ricordata tutti i giorni per poterne trarre insegnamento“.
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