ROMA – Dal 14 gennaio saranno vietati i prodotti in plastica monouso come piatti, posate e contenitori usa e getta. Come richiedono le nuove norme green e sostenibili sull’uso di prodotti di plastica monouso non biodegradabile, non compostabile e oxo-degradabili. L’obiettivo ĆØ quello di ridurre progressivamente fino all’esaurimento delle scorte il consumo di prodotti che favoriscono l’inquinamento da microplastiche largamente presenti in mare. Ai sensi dellāart. 5 del Decreto Legislativo n. 196/2021 a partire dal 14 gennaio 2022 importanti restrizioni riguarderanno lāimmissione e la messa a disposizione sul mercato di alcuni prodotti di plastica monouso (indicati nella Parte B dellāallegato al D.lgs suddetto, tra cui: posate, piatti, cannucce, contenitori per alimenti in polistirene espanso, tazze per bevande in polistirene espanso, ecc.) e di prodotti in plastica oxo-degradabile.
PUBBLICI ESERCIZI
In particolare, tra le altre, le imprese dei Pubblici Esercizi dovranno avere cura di utilizzare soltanto prodotti con caratteristiche diverse da quelli oggetto di divieto potendo, tuttavia, smaltire le scorte di prodotti non conformi accumulate in magazzino, a condizione di dimostrarne lāimmissione sul mercato in data antecedente al 14.01.2022.
CREDITO D’IMPOSTA
Inoltre per favorire il raggiungimento entro il 2026, dei considerevoli obiettivi di riduzione del consumo di altri prodotti di plastica monoso (indicati nella Parte A dellāAllegato, tra cui: tazze per bevande, inclusi i relativi tappi e coperchi, bicchieri di plastica monouso e contenitori per alimenti con determinate caratteristiche) lāart. 4 del medesimo D.lgs, al comma 7, prevede un credito dāimposta a vantaggio delle imprese che acquistano e utilizzano prodotti della tipologia di quelli elencati nella Parte A e Parte B dellāAllegato riutilizzabili o realizzati in materiale biodegradabile o compostabile (cfr. news Fipe su questa misura e sugli altri incentivi volti a favorire la riduzione del consumo di plastica). Per saperne di piĆ¹ sulle ulteriori limitazioni legate, ad esempio, ai requisiti di marcatura e sul regime sanzionatorio applicabile contatta la Fipe- Confcommercio.
FIPE
La FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ĆØ lāassociazione leader nel settore della ristorazione, dellāintrattenimento e del turismo, nel quale operano piĆ¹ di 300 mila aziende. FIPE rappresenta e assiste bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, discoteche, stabilimenti balneari ma anche aziende di ristorazione collettiva, grandi catene di ristorazione multilocalizzata, societĆ emettitrici di buoni pasto, sale gioco, buffet di stazione, aziende di catering e banqueting. Conta oltre 1 milione di addetti ed un valore aggiunto di 46 miliardi di euro.
IL RUOLO DI FIPE
FIPE si propone come aggregatore del tessuto imprenditoriale del turismo e, in particolare, della ristorazione e dellāintrattenimento in Italia nelle sue piĆ¹ varie forme. Il principale obiettivo ĆØ la diffusione della conoscenza dellāattivitĆ dei propri associati, il ruolo preminente che essi rivestono nella creazione del PIL del nostro Paese, la difesa del Made in Italy tipica del settore e la capillaritĆ della presenza in tutto il territorio nazionale. FIPE si fa portavoce delle istanze degli imprenditori e le rappresenta presso le Istituzioni: audizioni presso le Commissioni parlamentari, interventi nei gruppi di lavoro delle Agenzie governative e dei ministeri, partecipazione ai tavoli di confronto ministeriali, supporto alle Associazioni nazionali e alle singole aziende. Obiettivo di FIPE ĆØ rendere strutturale e consolidare nel lungo periodo le relazioni con i suoi associati e con il Governo, proponendosi come trait dāunion tra questi due fondamentali stakeholders.
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