L’ACCADEMIA DEI FOLLI A COAZZE
COAZZE – Venerdì 28 giugno alle ore 20.45 al Palafeste di Coazze l’Accademia dei Folli porta in scena Canzoni delle osterie di fuori porta, spettacolo di musica-teatro dedicato a Francesco Guccini, nell’ambito della XVIII edizione del Festival Nazionale Luigi Pirandello e del’900. Canzoni delle osterie di fuori porta è un ritratto di un formidabile cantastorie, compagno di bevute, sempiterno nottambulo, scrittore, poeta-contadino, anarchico, eterno studente: bastano pochi versi e una manciata di accordi per rimanere affascinati dalla sua arte affabulatoria, per entrare nelle sue storie raccontate sempre da angolazioni e punti di vista non considerati e sorprendenti. Lo spettacolo è un piccolo romanzo ambientato tra la via Emilia e il West, dove piccole storie dipingono un affresco epico delle vicende umane. Un grande viaggio che inizia e finisce all’ombra di un ciliegio di Pàvana, minuscola frazione di una cittadina in provincia di Pistoia, sull’Appennino al confine tra Emilia e Toscana.
AL PALAFESTE
Qui la mamma e la mitica nonna Amabilia si rifugiarono insieme al neonato Francesco durante il secondo conflitto mondiale, e qui il cantautore mise le sue radici, in un campo inclinato tra il Limentra e un mulino, tra il fiume che scorre e la ruota che gira; Pàvana divenne il suo mondo, il centro del suo universo. Finito il conflitto mondiale la famiglia, riunitasi al padre tornato dal fronte, si trasferì nuovamente a Modena, dove Francesco era nato. Da allora Guccini nella vita non fece altro che cercare di tornare a Pàvana, anche quando sembrava che se ne stesse allontanando. Da Modena andò a vivere a Bologna, poi addirittura in Pennsylvania, nella città del cioccolato, poi di nuovo a Bologna. Nel frattempo continuava a scrivere e a cantare, avverando così la profezia di nonna Amabilia, secondo la quale da grande sarebbe stato musicista oppure mago, o forse entrambe le cose, chissà. Dopo centocinquanta canzoni, circa venti album, un migliaio di concerti in giro per il mondo e la bellezza di settantacinque anni, eccolo qui, di nuovo a Pàvana, accanto al suo ciliegio, nel centro esatto dell’universo. Canzoni delle osterie di fuori porta ricrea l’atmosfera da osteria dove l’artista, da poco ritirato dalla scena musicale, si è sempre trovato più a suo agio. Gli ingredienti sono semplici: una bottiglia di vino, una chitarra, l’ironia degli amici, una ragazza da far innamorare e le sue canzoni che scorrono lievi. Biglietto €15, ridotto €10.
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