Eliski soltanto in pochi Comuni montani nel Torinese: Sauze d’Oulx, Cesana, Sestriere e Sauze di Cesana

TORINO – Eliski soltanto in pochi Comuni montani in Piemonte. “L’eliski sarà limitato ai sei comuni piemontesi con impianti di risalita attivi (Alagna, Formazza e Macugnaga nel Vco; Sauze d’Oulx, Cesana e Sestriere nel Torinese), e a quelli in cui si praticava nel 2016, recuperando così anche Sauze di Cesana. Sarà possibile anche nei giorni festivi, ma alcuni di questi saranno riservati a chi fa sci-alpinismo e va con le racchette da neve, per rispettare tutte le esigenze”. È uno dei passaggi principali della proposta di legge sulla sicurezza nella pratica degli sport montani e l’attività di volo in montagna, illustrata dal relatore di maggioranza Valter Marin (Lega) in Aula, dove è ripreso l’iter per l’approvazione del testo unificato delle due Pdl presentate da Lega e Pd.

LA PROPOSTA DI LEGGE

Il testo, che adegua la normativa regionale vigente alla nuova legge nazionale, ha visto un lungo e serrato confronto tra maggioranza e opposizioni. È ora in dirittura d’arrivo con una serie di modifiche sulle voci più dibattute, tra cui appunto l’eliski. “Una pratica che fa del Piemonte un’unicità a livello europeo e che dà lavoro a 100 persone con un’alta specializzazione – ha sottolineato -. Abbiamo inserito la presenza obbligatoria della guida alpina o del maestro di sci sull’elicottero e il servizio di elitaxi sarà consentito solo per trasporto di ultra settantenni e persone con disabilità, mentre i voli per il recupero dei capi abbattuti saranno limitati alla specie cervo”.

LE NOVITÀ

Oltre a normare la pratica del volo, la Pdl introduce una serie di novità sulla responsabilità soggettiva dello sciatore sia sulla pista battuta che nel fuori pista, su responsabilità e obblighi dei gestori degli impianti e dei direttori di pista, puntualizza le limitazioni di ampliamento dei fabbricati esistenti in prossimità delle aree sciabili e introduce nell’ordinamento piemontese le ‘piscine naturali’.

I COMMENTI

Le relazioni di opposizione sono state svolte da Daniele Valle (Pd), Sarah Disabato (M5s), Giorgio Bertola (M4o) e Marco Grimaldi (Luv), che pur riconoscendo un’apertura della maggioranza a rivedere il testo tenendo in parte conto delle richieste delle opposizioni, sono rimasti critici su una serie di aspetti. Valle si è detto preoccupato dall’allargamento delle maglie dello sfruttamento della montagna: “Pur valutando positivamente la limitazione dell’eliski  ai luoghi dove ci sono impianti di risalita attivi, non siamo soddisfatti dell’apertura ai giorni festivi, anche se apprezziamo il tentativo di venirci incontro prevedendo alcuni giorni di divieto. Anche su elitaxi e caccia si è trovato un compromesso, ma in generale manca una strategia complessiva per uno sviluppo delle nostre montagne che sia sostenibile e rispettoso dell’ambiente e della salubrità dei luoghi”.

Ferma contrarietà al provvedimento è stata espressa da Disabato: “Liberalizzare la pratica dell’eliski, soprattutto nelle aree protette e di Natura 2000, senza che sia in alcun modo applicato il principio di prevenzione, è un danno per l’ambiente che non possiamo avallare in alcun modo”.

Un giudizio negativo anche da parte di Bertola: “E’ passata una mediazione sulla quale non siamo d’accordo, nonostante le migliorie apportate resta un problema l’eliski, che altre realtà come Trento e Bolzano, non contemplano neppure”.

Per Grimaldi “mentre i giovani ci chiedono di salvare il pianeta e i sindaci di salvare le nostre montagne, noi discutiamo una Pdl che genererà un indotto economico trascurabile e penalizzerà gli operatori che hanno investito sullo sviluppo sostenibile”. In discussione generale sono intervenuti Paolo Bongioanni (FdI), Francesca Frediani (M5s), Alberto Preioni (Lega) e Maurizio Marello (Pd). L’esame del testo proseguirà nelle prossime sedute di Aula.

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