Pian del Frais di Chiomonte: “Il Comune diventerà l’unico proprietario?”

CHIOMONTE – “Mi appello alla Giunta regionale affinché inserisca tra le sue priorità il rilancio turistico del Pian del Frais“. A sostenerlo il vicepresidente del Consiglio regionale Daniela RuffinoSpiega l’azzurra: “Se é chiaro che per Comuni come quello di Chiomonte (ma anche per le economie vicine di BussolenoSusa, Meana, Gravere Exilles, in cui la regione ha eseguito investimenti sul forte proprio per il rilancio della zona…) la leva turistica costituisce una occasione unica, è altrettanto evidente che la politica non può prescindere dall’adottare tutte quelle misure e azioni che possono agevolare e attrarre gli investimenti pubblici-privati per potenziare le strutture e gli impianti esistenti e creare quelle sinergie indispensabili. Peraltro Chiomonte nel periodo olimpico ha beneficiato  dei fondi per l’allestimento di due seggiovie ed é indispensabile valorizzare quanto già realizzato “. 

La crisi di Chiomonte

Dice la Ruffino in una nota: “Non va dimenticato il grave disagio sociale e politico che Chiomonte sta subendo e subirà nei prossimi 15-20 anni per il cantiere Tav e l’enorme impatto mediatico negativo di un fermo della stazione invernale. Le piccole stazioni sciistiche sono fondamentali in economie già provate dalla crisi. Ricordo, infatti, che tenendo per buoni i risultati dell’Università di Torino, ogni euro speso in Ski-pass ha una ricaduta di circa 10 volte sul territorio”.

Tre soggetti

Quali sono le parti interessate? “Dopo avere ascoltato tutte le parti, ritengo che la prima priorità per il Frais sia rappresentata dalla necessità di riunire, sotto un unico soggetto individuato dal Comune di Chiomonte, tutti gli impianti esistenti con il sistema piste ed innevamento artificiale che oggi appartengono a ben tre soggetti diversi (in parte al Comune, in parte alla Dedalo SRL  ed in parte all’Associazione Frais 2010” – scrive la Ruffino che poi precisa – “L’attuale situazione non fa altro che animare dissidi allontanando potenziali investitori e rendendo difficilmente gestibile il comprensorio sciistico. Dunque solo una volta che il Comune sarà diventato unico proprietario degli impianti sarà possibile accedere ai finanziamenti che già sono disponibili per il Frais. Il rischio più grande è la vanificazione degli investimenti fatti al tempo delle olimpiadi in quanto si sta arrivando ad un punto di non ritorno: impianti di proprietà comunale che non possono essere innevati artificialmente, la concessione e l’intero impianto sono di proprietà del privato. L’importo che la Regione Piemonte  è chiamata a reperire per l’acquisizione degli impianti servirà da volano per mettere in funzione un sistema virtuoso capace di creare investimenti sostenibili e sviluppo con indubbie ricadute positive sul territorio. Al contempo è fondamentale che sia assicurata la continuità nella gestione del comprensorio durante questo periodo intermedio, per non disperdere quanto di buono realizzato in questi ultimi anni dall’Associazione Frais 2010 che ha consentito la riapertura della stazione sciistica“.

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