Elezioni a Villar Dora, sei domande a Savino Moscia della lista “Buon senso per Villar Dora”

di MARIO RAIMONDO

VILLAR DORA – Stesse domande per i due candidati a sindaco di Villar Dora, qui le risposte di Savino Moscia della lista “Buon senso per Villar Dora” che si candida a sindaco del paese.

Quando e perché ha maturato la decisione di scendere in campo?

Perché io sono un formatore di uomini. Tutta la vita ho formato persone credendo fortemente nella centralità dell’essere umano. Mi sono posto come obiettivo, nei prossimi cinque anni, di lavorare costruttivamente per il bene del Paese con una nuova classe dirigente impegnandomi ad essere un nuovo Sindaco capace di lavorare con serenità e competenza per la nostra Villar Dora”.

Quali ritiene siano i punti di forza della sua lista e perché i villardoresi dovrebbero concederle fiducia?

“Perché è una comunità intelligente e appassionata che non ama i salti nel buio…ho dalla mia l’esperienza trentennale di dirigente sindacale della CNA, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato, in qualità di presidente nazionale per il benessere e la sanità. Conosco a fondo la politica della tolleranza e del dibattito ragionato…e poi perché io e la mia squadra siamo, oltre che competenti, anche moralmente ed eticamente integri e senza conflitti di interessi”.

Passiamo al programma elettorale: al di là dei desiderata che solitamente si proclamano nella campagna elettorale quali sono i punti concreti che la sua amministrazione che vorrebbe realizzare?

Il nostro programma è un nuovo inizio di buon senso. Ci muoveremo con la consapevolezza di conservare ciò che di buono è stato fatto, e credetemi non è poco, ma poi faremo molto di nuovo: un percorso contemplativo che metta al centro i valori dell’uomo che andrà dalle Piotere alla collina di San Pancrazio. L’apertura di un ufficio anagrafe a Montecomposto. La possibilità per tutti i cittadini di prenotare e ritirare, presso il municipio,i loro esami sanitari etc…Certamente le rotonde di via Cerrone, attrezzare tutto il comprensorio del Centro Sociale con il fotovoltaico e dare vita alla Casa dei Giovani al parco della Fornace di via Sant’ Ambrogio, la riqualificazione della ex struttura Mirto in collaborazione con il Comune di Almese, senza nulla togliere alle associazioni esistenti nella struttura, un Km 0 per la nostra agricoltura che porterà posti di lavoro. E poi molto Buon Senso…”.

Villar Dora è sempre stato un paese politicamente “appassionato” che nel tempo ha espresso sindaci ed amministratori dal forte carisma da Piero Blandino ad Elisio Croce al sindaco uscente, Mauro Carena. Se eletto a chi vorrebbe assomigliare?

“Io sono un uomo curioso, che, se non impara, si annoia. Per conseguenza la risposta che meglio mi qualifica è la seguente: l’uomo che saprò essere domani, senza dubbio sarà migliore rispetto a quello di oggi”.

Supponiamo che lei sia il prossimo sindaco di Villar Dora: vorrebbe essere il sindaco della continuità, della discontinuità o del cambiamento?

“Il passato è fatto di solide basi per il futuro, è anche vero però, che troppo passato può diventare una gabbia mortificante per il domani. Il nostro compito è quello di costruire ciò che sarà, come ho già detto ci riconosceremo nelle cose buone fatte, ma siamo e vogliamo essere un nuovo inizio”.

C’è una questione che pesa come una spada di Damocle sul futuro della valle: la TAV. La sua Amministrazione sarà favorevole o contraria alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione?

È una domanda a cui ho risposto molte volte. Sono No Tav e provo a ribadire le motivazioni: trent’anni fa, se avessero proposto una soluzione più intelligente, meno invasiva e meno presuntuosa, probabilmente l’;opera sarebbe stata già realizzata. Cosi non è stato. Ci consideravano quattro montanari esaltati su cui poter progettare a discapito. Oggi, trent’anni dopo, pur ridimensionandolo molto, il progetto ha il pregio di essere diventato inutile, superato per quello che era l’aspirazione iniziale. Certo, riconosco le motivazioni dei Sì Tav, penso anche che, probabilmente, in Villar Dora siano in molti a pensare in modo favorevole alla realizzazione dell’opera. Pur tuttavia, io penso che, per creare posti di lavoro e per muovere l’economia, si trascurino caparbiamente altre grandi possibilità. Chi abbia torto o chi abbia ragione, non lo so, quello che so è che cercherò, se eletto, di essere il Sindaco di tutti i villardoresi , indipendentemente dai Sì o dai No Tav”.