Diario da Roma: Milleproroghe, l’appello a Draghi sul nucleare ha influito

ROMA – Diario da Roma: sono molto felice che nel dl Milleproroghe sia stata accolta la mia richiesta per far ottenere ai Comuni più tempo per esprimere le loro osservazioni sulla mappa delle aree utilizzabili per il deposito delle scorie nucleari. Anche il mio appello lanciato in questi giorni al presidente Draghi ha senza dubbio influito, la materia è talmente delicata che non poteva essere presa in tempi brevi. Ora gli enti locali hanno il giusto spazio temporale per vagliare ogni scelta e fornire le loro osservazioni alla Carta per l’individuazione del sito nazionale per lo stoccaggio di rifiuti nucleari.

IL NUCLEARE

Il 5 marzo scadranno i termini concessi ai Comuni per presentare le loro osservazioni sulla mappatura delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il sito nazionale per lo smaltimento delle scorie nucleari. Non possono aggirare le procedure burocratiche a meno di non “fuggire dalla firma”, come da lei ricordato oggi durante il suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario alla Corte dei Conti. Per questo mi permetto di richiamare la sua attenzione evidenziando l’importanza di prorogare di almeno sei mesi i termini suddetti. Nel suo discorso programmatico in Parlamento ha ricordato l’importanza di coinvolgere le regioni e gli enti locali nella gestione del Recovery Plan ma il mio appello, e dei sindaci non solo piemontesi, è che lo stesso coinvolgimento riguardi anche una questione delicata come l’individuazione del sito per lo smaltimento delle scorie.

SULLA MELONI

Alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni va la solidarietà mia personale e di tutte le donne e gli uomini di Cambiamo! Desidero esprimere la mia solidarietà anche all’Università di Siena e al mondo accademico in generale perché l’aggressione verbale del professor Giovanni Gozzini ha offeso il mondo universitario nel suo complesso e non solo la destinataria delle sue trivialità da bettola. Il professor Gozzini può riscattarsi in un solo modo: dimettendosi dal suo ufficio. È il solo gesto in grado di restituirgli una dignità altrimenti compromessa per sempre. Lo faccia, senza attendere sanzioni disciplinari o altre iniziative. Gliene sarà grato il mondo accademico. E sarebbe la migliore eredità da lasciare ai suoi studenti.

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