Diario da Roma: il Recovery Fund è senza alcun dubbio importante

Diario da Roma

ROMA – Diario da Roma: l’accordo raggiunto in Europa stanotte è un buon punto di partenza per programmare i prossimi mesi. L’Italia ha bisogno di riforme e interventi strutturali per la ripartenza e per dare ai propri cittadini certezze in merito alla quotidianità e al futuro. Le risorse che arriveranno dal 2021 con il Recovery Fund sono senza alcun dubbio importanti, ma non possiamo aspettare il nuovo anno per iniziare un vero e proprio percorso di svolta. Le principali emergenze per il nostro Paese sono due: la scuola e la sanità. Sulla scuola, in vista della riapertura di settembre, il ministro Azzolina è in grave ritardo. Mancano all’appello 80mila docenti, per infanzia e primarie ci saranno supplenti non laureati, i banchi multi-funzione non sono stati ancora acquistati.

MA SU MES NECESSARIO ATTO DI CORAGGIO

“L’accordo raggiunto sul Recovery Fund è stato un grande risultato, ma sul Mes le distanze restano. Il governo deve assumere una decisione certa e il premier Conte non dovrebbe essere ostaggio della maggioranza facendosi condizionare su questioni di vitale importanza. Ci vuole un atto di coraggio. I soldi del Mes sono disponibili subito e devono essere utilizzati per i medici, il personale sanitario, le sale operatorie, la rete ospedaliera. I territori ne hanno bisogno, soprattutto in questo momento. Le risorse del Mes sono le uniche che possono essere utilizzate immediatamente per la sanità, senza condizionalità. Quello che interessa adesso è fronteggiare l’emergenza, guardando al futuro del Paese. Sarebbe un grave errore non utilizzare queste risorse”. Lo dichiara in una nota Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia.

EMERGENZE SONO SCUOLA E SANITA’, SERVE SCATTO GOVERNO

Un genitore oggi non sa ancora a che ora entrerà il figlio a scuola, in che classe sarà, quanto durerà l’orario di didattica in presenza, quanto quella di didattica digitale. Sulla sanità, invece, dopo i mesi caldi del Covid, occorre programmare l’ammodernamento dei nostri ospedali, investire sulla telemedicina, sui territori, assumere medici e infermieri. Se ci sarà, in autunno, una seconda ondata del virus, dobbiamo farci trovare pronti. In questo scenario appare indifferibile l’attivazione del Mes: l’Italia non può rinunciare, nonostante le timidezze del governo Conte, a 37 miliardi. Queste le sfide impellenti per i prossimi mesi. L’esecutivo non può più tergiversare, adesso serve uno scatto.

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