Da Avigliana a Sanremo per il primo ciak del docufilm “Nobel, un premio esplosivo”

SANREMO – Da Avigliana a Sanremo per il primo ciak del docufilm “Nobel, un premio esplosivo”.

IL FILM SU NOBEL PARTE DA SANREMO

Ecco le prime riprese di “Nobel, un premio esplosivo” del regista Luigi Cantore. Si tratta del progetto iniziato tre anni fa che prevede la realizzazione della formula del docufilm storico, dove si alterneranno fatti del passato realmente accaduti con scene di fiction interpretate da attori. Un viaggio dalla metà dell’800 passando attraverso le due guerre mondiali, fino agli anni Sessanta. L’ultimo atto del Dinamitificio Nobel di Avigliana poi diventata fabbrica di materiale da costruzione. La troupe cinematografica ha lavorato alle riprese a Villa Nobel è composta da circa dodici figure professionali tra tecnici, attori e amministrativi al seguito del regista Cantore, Piero Bunino, Mario Brusa, Luca Casale e Marco Macchi, nella parte di Alfred Nobel a Sanremo. Le riprese principali si svolgeranno in gran parte ad Avigliana dove per poco meno di cento anni il Dinamitificio Nobel ha dato impiego a centinaia di operai tra i quali tra il 1946 e il 1947 lo scrittore Primo Levi. “Nobel, un premio esplosivo” è realizzato dalla Valsusa Filmfest in veste di produttore con la collaborazione del Comune di Avigliana e il prezioso aiuto dei volontari dell’associazione Moon Live.

LA STORIA

Il Dinamitificio Nobel fu costruito nel 1873 nella zona collinare posta ai margini del centro abitato di Avigliana. Fu il primo dinamitificio italiano fondato dalla Società Alfred Nobel, il terzo al mondo dopo quelli di Repubblica Ceca e Francia. La morfologia era favorevole per la presenza dell’acqua fornita dai due laghi e per la protezione del centro abitato da eventuali esplosioni fornito dalla zona circostante collinare; la presenza della ferrovia Torino Modane e del neonato traforo del Frejus, inaugurato nel 1871, garantivano gli scambi commerciali con la Francia e il resto d’Europa. Fornito di energia elettrica e di ferrovia interna collegata con la stazione di Avigliana, era dotato di laboratorio chimico. L’iniziale produzione di dinamite per esclusivi usi civili, si trasformò successivamente per rispondere alle esigenze belliche. Si fabbricava nitroglicerina, dinamite, gelatine esplosive, fulmicotone  e balistite. Oltre agli esplosivi, per garantire l’impiego di tutti i sottoprodotti delle lavorazioni principali, a fine ‘800 l’azienda iniziò a produrre concimi chimici. Durante la Prima Guerra Mondiale il dinamitificio ricevette imponenti commesse e si ampliò. Nel 1925 la Società Anonima Dinamite Nobel venne acquisita dalla Montecatini, la più grande industria chimica italiana. Nel secondo dopoguerra proseguì ad Avigliana la produzione di dinamite e vernici. La fabbrica chiuse definitivamente i propri battenti negli anni Sessanta.

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