RIVOLI – La crisi in Afghanistan avrà sicuramente delle conseguenze nella dovuta accoglienza dei cittadini afghani che in questi anni hanno aiutato le forze occidentali. Una volontà già espressa dai sindaci della cintura di Torino. I primi cittadini di Rivoli, Venaria, Carmagnola, Ivrea, Orbassano hanno deciso di fare fronte comune nell’emergenza Afghanistan. “Un singolo comune non può pensare di risolvere una crisi internazionale così grave che coinvolge una nazione di 40 milioni di persone. Ma la nostra disponibilità è totale nel collaborare col Governo che si sta adoperando per salvare vite attraverso i corridoi umanitari. Con le Prefetture sul territorio e con una cabina di regia fondamentale della Regione Piemonte e dell’Anci. Auspichiamo inoltre un incontro con il Prefetto così da poter avere il quadro della situazione aggiornato. Ogni singolo comune si sta inoltre muovendo attraverso le parrocchie, i Consorzi Socio assistenziali ed il terzo settore per coordinare la campagna di solidarietà”.
IN VALSUSA E’ GIÀ REALTÀ
Spiega Andrea Tragaioli. “Nella nostra regione il Prefetto ha indicato che ci sono Hub. Sono punti di accoglienza già a disposizione dei profughi. Il più vicino a noi è a Settimo Torinese, l’altro a Castello di Annone. Si potranno garantire 150 posti“. In Valsusa, ad Oulx, c’è il rifugio gestito da cooperative che quotidianamente accoglie profughi di passaggio. In questi anni c’è già stata la presenza di afghani in viaggio verso altri paesi europei. Dunque in quel di Oulx non sarebbe affatto una novità. Il centro, in questi ultimi mesi ridimensionato per problemi economici, sta pensando a strutturarsi per offrire al meglio possibilità di alloggio se venisse chiesto un impegno anche per questa, nuova, emergenza umanitaria.
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