Coronavirus fase 2: i fidanzati non possono ancora abbracciarsi

Fidanzati

ROMA – Coronavirus fase 2: i fidanzati non possono ancora abbracciarsi. Ieri sera, 26 aprile, il Presidente del Consiglio Conte ha illustrato i contenuti del nuovo decreto e le prossime tappe della ripartenza: il 4 maggio, poi il 18 maggio, infine il 1° giugno 2020. Ha elencato le misure sociali che andranno adottate nella vita quotidiana. In particolare dal 4 maggio saranno possibili le visite ai propri parenti, ma sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza. Parenti stretti e familiari potranno uscire dalle proprie abitazioni per incontrarsi. Vietate però le riunioni di famiglia. Non sarà possibile per chi non ha un legame riconosciuto dalla legge, come i fidanzati. Per congiunti infatti si intendono nonno, nonna, papà, mamma, cugino, zio, nipote e parenti vari. Occorre dunque un vincolo di sangue o legale, matrimonio, per essere autorizzati a potersi vedere da vicino. I “Romeo e Giulietta” del 2020 dovranno rassegnarsi, almeno fino al 18 maggio.

VIETATI GLI INCONTRI TRA FIDANZATI E AMICI

Nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus dal 4 maggio saranno consentiti all’interno della propria regione “solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute“. Ma si “considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti. Purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine“. Nelle parole di Conte e nel decreto dunque sono esclusi gli incontri tra fidanzati, neanche con la mascherina. Esclusi anche gli incontri fra amici. Infatti tra di loro non ci sono né legami di sangue, né legami giuridici sanciti da un matrimonio o un’unione civile. Dunque tempi difficili per chi pensava di riabbracciare il proprio fidanzato o fidanzata dal 4 maggio. L’unica speranza è che in corso di approvazione il decreto annunciato ieri venga modificato. Altrimenti restano solo i nuovi mezzi di comunicazione per coccolarsi a distanza.

NESSUNA LIMITAZIONE PER LE PERSONE CON PIU’ DI 60 ANNI

Nessuna limitazione è invece prevista per gli spostamenti delle persone con più di 60 anno. Il premier ha, infatti, rigettato la proposta di Vittorio Colao, capo della task force della fase 2 del Coronavirus, che aveva formulato una proposta in tal senso. Avrebbe limitato gli spostamenti agli over 60. Ma questo avrebbe comportato ripercussioni a livello lavorativo ed economico in diversi settori.

L’AUTOCERTIFICAZIONE

Nella fase 2 l’autocertificazione rimane necessaria. Il Presidente Conte ha dichiarato che “nel momento in cui il regime degli spostamenti rimane limitato è difficile abbandonare il regime dell’autocertificazione. Ci dev’essere un motivo per spostarsi”. Il modulo di autocertificazione del Ministero dell’Interno rimane dunque necessario anche per i piccoli spostamenti, per fare la spesa o altre commissioni e passeggiare. Si rimane in attesa di un nuovo modulo aggiornato per l’autocertificazione degli spostamenti, con il nuovo motivo previsto dal decreto del 26 aprile: fare visita ai propri congiunti.

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