TORINO – Contro i disturbi alimentari stanziati 1,9 milioni in Piemonte. Contrastare i disturbi dellāalimentazione e della nutrizione (Dna) con un approccio nuovo, potenziando lāofferta dei servizi e delle prestazioni e riconoscendo il ruolo fondamentale delle famiglie nei percorsi di prevenzione e di cura. Ć quanto si propone il Testo unificato delle quattro Pdl in materia, presentate dai primi firmatari Silvio Magliano (Moderati), Domenico Rossi (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fdi) e Sara Zambaia (Lega), approvato allāunanimitĆ dallāAssemblea regionale. Il provvedimento stanzia 1,9 milioni di euro per il biennio 2022-2023 (un milione per questāanno e 900 mila per il 2023) per interventi regionali di sostegno ai nuclei familiari e ad associazioni ed enti del Terzo settore che si occupano di pazienti e famigliari e per potenziare la Rete dei servizi regionali per la prevenzione e la cura. Approvato allāunanimitĆ anche lāatto di indirizzo presentato da Magliano, che impegna la Giunta a inserire, nel Piano di progetto biennale che la Regione deve adottare, la domiciliaritĆ delle cure per i soggetti con Dna.
I COMMENTI
āAbbiamo approvato una legge moderna e snella, frutto di un lavoro sinergico tra tutte le forze politiche ā ha detto la relatrice di maggioranzaĀ ZambaiaĀ -. Finalmente cambia lāapproccio alla patologia, di cui viene riconosciuta la specificitĆ ; vengono introdotti elementi di innovazione, come la Rete dei servizi regionali per la prevenzione e la cura, lāOsservatorio di esperti, il riconoscimento del sostegno alle famiglie, lāinvestimento in formazione“.
Ā āUn provvedimento che ĆØ motivo di orgoglio per il Piemonte – ha evidenziato il relatore di minoranzaĀ MaglianoĀ – ben piĆ¹ avanti di altre leggi regionali in materia. Con lāOdg votato dallāAula ribadiamo lāimportanza di una rete che funzioni e di pari opportunitĆ su tutto il territorio, come le associazioni dei famigliari ci hanno chiestoā.
Riva Vercellotti, relatore di maggioranza, ha espresso soddisfazione per āun testo di legge esemplare nella capacitĆ di delineare nuove strategie di contrasto al problema dei disturbi alimentari, ma anche come modello di buona politica. Abbiamo voluto dare risposte sulla base delle esigenze specifiche della nostra regione, puntando su omogeneitĆ dei servizi e luoghi di cura specifici per questa patologiaā.
PerĀ Rossi, relatore di minoranza, āLāemergenza Covid ha solo ulteriormente evidenziato il rapporto tra disagio psico-sociale eĀ disturbi alimentari. Un problema doloroso che coinvolge piĆ¹ di 200mila piemontesi e che affrontiamo con un testo che tocca tutte le principali questioni legate alla prevenzione e alla cura, anche grazie a un contributo straordinario del Governo che ci permette di incrementare le risorse a disposizione, per complessivi 1,9 milioni di euro in due anniā.
Ivano MartinettiĀ (M4s), relatore di minoranza, ha dichiarato:Ā āDa parte nostra abbiamo posto l’accento sulla necessitĆ di portare avanti un lavoro di squadra, multidisciplinare, il piĆ¹ possibile allargato a professionisti medici ed al contributo delle famiglie. Occorre superare l’approccio esclusivamente di natura psichiatrica, considerando invece tutti i risvolti che il disturbo puĆ² comportare“.Ā Suoi diversi emendamenti al testo che hanno avuto il voto favorevole dell’Aula.
LA LEGGE
La legge prevede che, entro 180 giorni dallāentrata in vigore, la Giunta costituisca la giĆ citata Rete dei servizi, coordinata dallāassessorato alla SanitĆ e composta dai centri dedicati allāinterno di Aziende sanitarie e ospedaliere e dei privati accreditati che si occupano di Dna, per offrire ai pazienti una presa in carico globale. SarĆ anche costituito uno specifico Osservatorio regionale con il compito di monitorare le casistiche, le attivitĆ , le prestazioni sociali e sanitarie, raccogliere i dati epidemiologici sulla diffusione dei Dna.Ā Altre misure da segnalare sono lāattivazione del ācodice lillaā presso il Pronto soccorso di ogni ospedale e di attivitĆ di screening per il riconoscimento dei Dna in ambito scolastico, sportivo e di aggregazione giovanile. Non mancano iniziative per la formazione dei medici e di tutto il personale coinvolto nella presa in carico del paziente, oltre che per i docenti delle scuole e i nuclei famigliari delle persone con Dna. Al dibattito hanno preso parte tutte le forze politiche, che hanno espresso unanime soddisfazione per lāapprovazione della legge.
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