Contributi alla Cultura in Piemonte, sbloccati 9 milioni, altri 21 entro il 31 dicembre

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TORINO – Contributi alla Cultura in Piemonte, sbloccati 9 milioni, altri 21 entro il 31 dicembre.

CONTRIBUTI ALLA CULTURA IN PIEMONTE

Come intende agire la Regione per tutelare le realtà culturali che da mesi attendono i contributi? Questa la domanda posta da due interrogazioni a risposta immediata che Daniele Valle (Pd) e Sarah Disabato (M5S) hanno rivolto alla giunta regionale nell’ambito dei question time. Tra le diverse imprese che denunciano lo stato di grande difficoltà in cui versa l’intero settore per la mancata erogazione dei contributi da parte della Regione Piemonte, anche l’Agis, che attende il saldo del 2022 e l’anticipo del 2023. “Nell’ultima settimana – ha specificato attraverso una nota l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano – sono stati emessi ordinativi di pagamento pari a 9 milioni di euro che si aggiungono ai 54 emessi a fine novembre a favore di 1644 soggetti. Rispetto ad una cifra totale pari a 84 milioni. Restano dunque 21 milioni di cui una parte sarà saldata entro la fine dell’anno. Si tratta di risorse anticipate dalla Regione a fronte di ritardi nell’andamento dei flussi di entrata attesi dall’amministrazione”.

LE ATTIVITÀ CULTURALI

Il pagamento di 9 milioni di euro disposti nei giorni scorsi e la promessa di saldare ulteriori 21 milioni entro la fine dell’anno sono una buona notizia, una boccata d’ossigeno per un settore in affanno – ha commentato Valle –  Tuttavia, il grido di allarme lanciato dall’Agis deve trovare risposte strutturali da parte della Giunta. È sbagliato invocare l’alibi del generico ritardo nei pagamenti, perché ci sono ambiti in cui i tempi sono ben più accettabili”. “Le attività culturali svolgono un ruolo fondamentale, contribuendo in modo significativo al benessere individuale e collettivo – ha ribadito Disabato – I ritardi nei versamenti dei contributi pubblici fanno alzare pericolosamente l’esposizione bancaria dei soggetti coinvolti, con la conseguente emorragia d’interessi da versare agli istituti di credito. Gli enti non possono attendere i tempi delle erogazioni pubbliche per effettuare pagamenti e saldare le fatture ai fornitori”.

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