Partigiani in Valsusa: il 25 Aprile Condove ricorda la Guerra di Liberazione

CONDOVE – Partigiani in Valsusa: il 25 Aprile a Condove ricorda i partigiani. Oggi, mercoledì 25 aprile, si è svolto a Condove il 71° anniversario della liberazione da parte dell’esercito anglo-americano dell’Italia del Nord. Data fondamentale per la nostra storia moderna, il primo passo per un nuovo sistema costituzionale. Una giornata baciata da un bellissimo sole e una temperatura estiva ha visto il consueto corteo, partito da piazza Martiri della Libertà, sostare ai vari monumenti cittadini. Si è poi svolto l’abituale ricorrenza al Monumento ai Partigiani e il piazza al Monumento ai Caduti.

IL DISCORSO

In questo luogo ci sono i simboli della guerra partigiana: la fabbrica, i caduti e la cittadinanza“. Così ha esordito l’onorevole Cesare Damiano che poi, come oratore ufficiale,  si è soffermato sui valori della resistenza dei giovani caduti sperando in un avvenire migliore durante la guerra civile. Damiano ha ricordato, visto il suo passato da sindacalista dei metalmeccanici, l’importanza dei lavoratori e degli scioperi che diedero il via alla consapevolezza popolare di stacco dal regime. Una mattinata con la presenza delle associazioni combattentistiche, di volontariato e civili. La sfilata, preceduta dall’Unione Musicale Condovese, ha toccato tutti i punti del ricordo nella storia che l’ANPI del presidente Bonavero con tante iniziative vuole portare alle nuove generazioni.

LA VALSUSA PRIMA DELL’8 SETTEMBRE

Durante la Seconda guerra mondiale, la Valsusa ricoprì un ruolo strategico per la presenza di importanti infrastrutture di collegamento con la Francia. Anche le strade statali del Monginevro e del Moncenisio e la linea ferroviaria Torino-Modane. C’erano anche le industrie tessili, i cotonifici di Susa, Bussoleno, Borgone e Sant’Antonino e il maglificio di Sant’Ambrogio. Inoltre il Dinamitificio Nobel, gli opifici Assa di Susa e le Ferriere Fiat di Buttigliera Alta e le Officine Moncenisio di Condove. Subito dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, i forti e le caserme usati intensamente solo fino al giugno del 1940. Avevano avuto luogo il brevissimo conflitto con la Francia e furono abbandonati dai militari e saccheggiati dai civili. Ciò che diede modo agli antifascisti locali di impadronirsi di armi, viveri ed equipaggiamenti. Negli stessi giorni, migliaia di alpini della IV Armata rientrarono sbandati dalla Savoia e dal Delfinato.