Condove: nelle scuole il Babbo Natale è arrivato da Saint Michel de Maurienne

CONDOVE – Condove: nelle scuole il Babbo Natale è arrivato da Saint Michel de Maurienne.

A CONDOVE IL BABBO NATALE DI SAINT JEAN DE MAURIENNE

Forse con le renne, forse in macchina, il Babbo Natale nelle scuole dei piccoli di Condove quest’anno è arrivato dalla città gemella Saint Michel de Maurienne. Pere Noel ha visitato gli istituti in compagnia del sindaco Jacopo Suppo e del presidente della Pro Loco Paolo Montanaro che spiega. “E’ una bella tradizione che si rinnova da tanti anni, ogni anno o noi andiamo in Francia o i nostri amici sono ospiti qui a Condove. E’ uno scambio di Natale che rappresenta anche il nostro essere fratelli, essere vicini anche nelle feste religiose“.  E via nelle Scuole dell’Infanzia tra regali, abbracci e gli auguri in francese. Babbo Natale arriva pur sempre dal Nord, che poi sia il Polo o la Morienne poco importa.

LA RECITA DI NATALE IN PARROCCHIA

Da registrare in questi giorni anche lo spettacolo di Natale dei ragazzi del catechismo. Una serata nel Salone Frassati che il parroco don Claudio Iovine ha salutato con favore rispondendo alla chiamata de piccoli. Sul palco la trama ha ricordato il primo presepe con tanti personaggi, il coro e l’immancabile stella di Natale. Belle narrazioni ed effetti di luci e musiche gestite da Luca Ravetto e Toni Vitarelli. In conclusione il ringraziamento dei ragazzi. “Noi ragazzi, insieme ai nostri genitori, volevamo ringraziare le catechiste. Potevate stare al calduccio delle vostre case, con le vostre famiglie, e invece avete scelto di tirare fuori noi dalle nostre per farci riassaporare la gioia di preparare una recita. Dopo due anni difficili di divieti e cose impossibili da realizzare, ci avete permesso di ricordare che la felicità sta nelle piccole cose. Grazie di cuore ancora una volta per averci creduto e per esservi messe al servizio della comunità dei più piccoli. Un ringraziamento speciale va a don Claudio che ci ha aperto le porte della parrocchia e riscaldati e con le sue preziose lacrime, umane, ci ha ricordato che siamo una comunità“.

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