Condove: un successo le visite al castello, San Rocco e la Fucina Col

Condove, la Fucina Col

CONDOVE – Condove: un successo le visite al castello, San Rocco e la Fucina Col. Anche quest’anno la formula della Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, che ha avuto luogo domenica 23 settembre per l’ottavo anno consecutivo, si è rivelata vincente: le proposte di visita e animazione dislocate sull’intero territorio hanno ottenuto una straordinaria partecipazione di pubblico, che ha colto l’occasione di scoprire i principali siti archeologici valsusini, alcuni dei quali visitabili eccezionalmente per la Giornata.

IN 180

Da Bardonecchia a Caselette, erano tredici i comuni che, grazie al prezioso supporto delle associazioni e dei singoli volontari, hanno aderito all’iniziativa garantendo l’apertura di numerosi beni, oggetto di accompagnamenti guidati gratuiti, e attività di animazione intorno al tema scelto quest’anno:archeologia da gustare. A Condove i tre siti aperti: Castello Castrum Capriarum, Chiesa romanica di San Rocco e la Fucina Col hanno accolto quasi 180 visitatori. Oltre alle visite canoniche è stato creato un collegamento tra la cronologia di riferimento e i prodotti del territorio; inoltre, l’argomento è stato declinato anche in relazione alla valorizzazione dei prodotti a marchio di qualità in collaborazione con i comuni e le associazioni coinvolte.

LA STORIA

In realtà è soltanto a partire dal XIII secolo che il castello di Condove è citato menzionato in una certifica notarile. Riguardante i territori dove i conti di Savoia esercitavano i diritti di baronia. In quel periodo esso costituiva il centro di una delle castellanie abbaziali di San Giusto di Susa. Era anche sede di tribunale e di carcere. Per questo, normalmente ospitava un esiguo numero di soldati. I Conte Verde. Amedeo, secondo Samuel Guichenon, era il figlio primogenito di Aimone di Savoia, detto il Pacifico, Conte di Savoia e Moriana e della moglie, Violante Paleologa, che era figlia Teodoro I del Monferrato. Principe di Bisanzio e marchese del Monferrato, e della moglie, Argentina Spinola, che, secondo il Rerum Italicarum scriptores, volume XI era figlia del Capitano del Popolo di Genova, Opizzino Spinola, e della moglie, Violante di Saluzzo.

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