Condove: apertura del castello Castrum Capriarum, del Museo di Mocchie, di quello della Resistenza e della Chiesa di San Pietro

Condove castello

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CONDOVE – Il castello Castrum Capriarum di Condove aspetta i visitatori domenica 23 maggio. Con orario dalle 15 alle 17. Per la Giornata dei musei aperti anche il Museo di Mocchie La Ghindana, di quello della Resistenza in Valsusa e la Chiesa di San Pietro. La storia del castello del Conte Verde. I resti di un castello si trovano su un’altura dominante l’imbocco della valle tra il monte Pirchiriano e il Caprasio. A breve distanza dalla Dora Riparia e dal torrente Sessi, tra Caprie e Condove. Le notizie più antiche non già dell’edificio ma di un locale sistema difensivo sembrerebbero legate allo scontro tra Carlo Magno, re dei Franchi, e Desiderio, re dei Longobardi. Avvenuto tra il 771 e il 774 alle Chiuse. Probabilmente anche l’altura del castellazzo era munita di strutture difensive. Queste erano nelle cosiddette “clusae langobardorum“. Sulla loro grandezza gli studiosi non sono sempre concordi.

LA STORIA

In realtà è soltanto a partire dal XIII secolo che il castello di Condove è citato menzionato in una certifica notarile riguardante i territori dove i conti di Savoia esercitavano i diritti di baronia. In quel periodo esso costituiva il centro di una delle castellanie abbaziali di San Giusto di Susa ed era anche sede di tribunale e di carcere. Per questo, normalmente ospitava un esiguo numero di soldati. I Conte Verde. Amedeo, secondo Samuel Guichenon, era il figlio primogenito di Aimone di Savoia, detto il Pacifico, Conte di Savoia e Conte d’Aosta e Moriana e della moglie, Violante Paleologa, che, sempre secondo Samuel Guichenon, era figlia Teodoro I del Monferrato, principe di Bisanzio e marchese del Monferrato, e della moglie, Argentina Spinola, che, secondo il Rerum Italicarum scriptores, volume XI era figlia del Capitano del Popolo di Genova, Opizzino Spinola, e della moglie, Violante di Saluzzo.

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