CITTÀ DEL VATICANO – L’elezione di un nuovo Papa è un evento di portata storica e spirituale per la Chiesa Cattolica e per il mondo intero. Tra i momenti più significativi che seguono l’accettazione del mandato c’è l’annuncio del suo nome pontificale. Questo nome, scelto liberamente dal Pontefice neoeletto, non è un semplice appellativo, ma racchiude in sé significati profondi, intenzioni e un legame con la lunga storia del papato. Il culmine dell’attesa si concretizza nell’annuncio “Habemus Papam!“, pronunciato in latino dal cardinale protodiacono dal balcone della Basilica di San Pietro. In questa solenne dichiarazione, dopo aver rivelato l’identità del nuovo Pontefice, viene svelato anche il nome che egli ha scelto di assumere. Da quel momento, il nome pontificale diviene l’unico con cui il nuovo Papa sarà identificato durante il suo pontificato, che si concluderà con la morte o, come accaduto in tempi recenti con Benedetto XVI, con la rinuncia. Significativamente, anche dopo la rinuncia, Benedetto XVI ha mantenuto il nome scelto durante il suo pontificato.
Come viene scelto il nome di un nuovo Papa?
La prassi di cambiare nome al momento dell’elezione papale affonda le sue radici nelle prime epoche del cristianesimo, sebbene le testimonianze certe non siano disponibili per i primissimi secoli. A partire dal VI secolo, l’abitudine di assumere un nome pontificale si consolidò, creando un legame simbolico tra i nuovi Pontefici e i loro predecessori. La scelta di riprendere nomi di Papi del passato, o di ispirarsi a figure di santi particolarmente significative, contribuisce a sottolineare la continuità della tradizione e la consapevolezza di inserirsi in una lunga linea di successori di Pietro. La scelta del nome pontificale non è mai casuale e può celare motivazioni profonde e significati molteplici. Spesso, il nuovo Papa desidera rendere omaggio a un santo di particolare devozione, esprimendo così un ideale di vita o un modello di santità a cui ispirare il proprio ministero. Altre volte, la scelta ricade sul nome di uno o più predecessori particolarmente ammirati o che hanno lasciato un segno importante nella storia della Chiesa. Questa decisione può indicare una volontà di proseguire un determinato indirizzo pastorale, di richiamare valori specifici o di onorare la memoria di un pontificato significativo.
L’esempio più recente e emblematico è quello di Papa Francesco
Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, eletto nel 2013, fu il primo Pontefice a scegliere questo nome. Come egli stesso dichiarò, la sua decisione di ispirarsi a San Francesco d’Assisi si fondava su tre pilastri fondamentali: l’attenzione e l’impegno verso i poveri e la semplicità di vita, il desiderio di costruire una vera pace nel mondo e la volontà di promuovere e rafforzare le relazioni fraterne tra le grandi religioni.