Comando Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino: passaggio della “stecca” tra gli Ufficiali dei Granatieri di Sardegna

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TORINO – Comando Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino: passaggio della “stecca” tra gli Ufficiali dei Granatieri di Sardegna.

PASSAGGIO DELLA STECCA DEI GRANATIERI DI SARDEGNA

A Torino, presso Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, il passaggio della “Stecca” tra gli Ufficiali dei Granatieri di Sardegna. Nella mattinata del 28 luglio a Torino, presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, dopo l’alzabandiera nel cortile d’onore alla presenza Quadri Comando e Ufficiali frequentatori dei tre Corsi (200°,201°,202°), si è svolto, nella prestigiosa cornice della saletta “Principe Eugenio”, il tradizionale rito del passaggio della stecca tra gli
Ufficiali dei Granatieri di Sardegna. Rappresenta l’ultimo step di un intenso e impegnativo percorso di crescita svolto dagli Allievi del 200° Corso “Dovere” già assegnati ai reparti operativi del 1° e 2° Reggimento Granatieri di Sardegna. Con il simbolico “passaggio della stecca”, tramandano al subentrante 201° Corso “Esempio” la responsabilità di onorare e trasmettere le tradizioni che da sempre contraddistinguono la storia dell’Istituto militare che li ha formati. Momento speciale della cerimonia, il materiale “passaggio della stecca” dal Tenente Micael Caprioli 200° al Sotto Tenente Paolo Del Re 201° Corso.

LA SCUOLA DI APPLICAZIONE DELL’ESERCITO

Attualmente la Scuola è al comando del Generale di Corpo di Armata Stefano Mannino, si caratterizza come uno dei poli didattici di eccellenza nel panorama italiano e come nuovo centro culturale di prestigio per la città di Torino. I corsi del 2022-2023 sono: 200° “Dovere”; 201° “Esempio”; 202° “Onore”; 148° Corso di Stato Maggiore; 11° A.U.F.P.; 36° Corso Ufficiali Riserva Selezionata; 36° Corso Ufficiali a Nomina Diretta.

LA CERIMONIA DEL PASSAGGIO DELLA STECCA

Discorsi e interventi del Generale di Brigata Roberto De Masi, decano degli Ufficiali dei Granatieri torinesi, del Tenente Caprioli e del presidente della sezione ANGS di Torino Valter Costamagna. Hanno onorato l’avvenimento con la loro presenza, il Colonnello Massimo Siragusa (già comandante del 1° reggimento Granatieri di Sardegna in Roma, ora Capo Ufficio Affari Generali Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito), il Tenente Colonnello Moreno Poietti ed ufficiali del quadro permanente. Per l’Associazione Granatieri erano altresì presenti: il presidente provinciale Torino, Enrico Tenivella, il vicepresidente della sezione di Pinerolo Giuseppe Basano con il socio fondatore Claudio Gariglio, il fiduciario del nucleo Val Susa, Giancarlo Sibille. Ha suggellato la fine dell’evento un vin d’honneur, è stata poi possibile la visita del piano nobile del Palazzo Arsenale, sede della Scuola di Applicazione, riservata ai soci dell’associazione intervenuti con la prestigiosa guida del Colonnello Massimo Siragusa.

LA STORIA DELLA STECCA

La stecca (o lustrino) era materialmente un pezzo di legno di noce ad una delle cui estremità era presente un foro da cui proseguiva una fessura per tutta la lunghezza della stecca stessa. La finalità era quella di accogliere i bottoni della giubba della divisa (nonché del cappotto e del pastrano) che  venivano inseriti nel foro e poi fatti scivolare lungo la fessura. Una volta inseriti tutti i bottoni nella stecca era possibile lucidarli senza sporcare il tessuto. Costituente parte integrante del corredo individuale, il lustrino diviene simbolo di militarità ed anzianità di servizio, diffondendosi ben presto in tutti gli istituti Militari. Presso di essi se ne conservava un esemplare (ovvero copia d’argento o d’avorio) nella sala dei cimeli storici e, ogni anno, veniva consegnato dal Capocorso anziano all’Allievo più giovane del 1° anno.

In questo senso gli anziani, goliardicamente, cedevano in consegna le fatiche accademiche ai giovani allievi, che le ereditavano con la pazienza. A partire dal 1870 a tale termine cominciò a sostituirsi quello di stecca, evidente richiamo al materiale ed alla forma del lustrino. La cerimonia ben presto si intrise di significato simbolico: il raggiunto traguardo della stelletta da Ufficiale da parte degli anziani. L’usanza si estese poi nel tempo anche fuori dagli istituti militari, nei vari reparti diventando un rito tradizionale, che per molti assumeva e ha assunto un sapore particolare…il passaggio della stecca significava che l’anno di servizio era (stava per esserlo) finito.

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