Cinque anni di Corecom Piemonte: un bilancio da record

TORINO – Cinque anni di Corecom Piemonte: un bilancio da record. Numeri da record per il Corecom Piemonte che, anche in questo mandato, si conferma un’eccellenza a livello nazionale. Insieme al lavoro al servizio dei cittadini, il Corecom ha anche portato avanti negli ultimi anni un intenso lavoro su disinformazione e fake news. Sono 36.473 le istanze di conciliazione con le compagnie telefoniche ricevute nel mandato e si sono tenute 30.662 udienze, di cui 29.565 tenute alla presenza (fisica o virtuale) del conciliatore e di entrambe le parti (operatore e utente). Gli accordi raggiunti in udienza o conciliazione semplificata sono 25.084. Le istanze di definizione (secondo grado) ricevute sono state 2.749 e ne sono state portate a termine 2.616. Durante il periodo del mandato sono pervenute 4.489 istanze relative ai provvedimenti d’urgenza (procedura d’urgenza per la riattivazione del servizio sospeso), sono stati emessi 1.167 provvedimenti temporanei con l’ordine di attivazione del servizio e 19 provvedimenti di rigetto, mentre le rimanenti richieste sono state soddisfatte con la riattivazione spontanea da parte dell’operatore. Il valore complessivo generato da rimborsi, storni e indennizzi a favore degli utenti ammonta a 12,3 milioni di euro. I contenziosi conclusi, comprensivi delle pratiche aperte nel precedente mandato sono 40.531 (37.915 in conciliazione e 2.616 in definizione).

I COMMENTI

Per Gianluca Gavazza, consigliere delegato al Corecom, “gli strumenti digitali fanno parte della nostra quotidianità, è necessario aumentare la consapevolezza sull’uso e sui rischi connessi. Dobbiamo stare molto vicino ai nostri ragazzi e portare avanti un lavoro sistematico. Questa ricerca va nella giusta direzione”.

Giorgio Bertola, consigliere delegato al Corecom, ha sottolineato come “il tema della disinformazione abbia assunto particolare importanza con la pandemia, che ha portato a contrasti sociali, spesso alimentati da notizie false. Un conto è confrontare opinioni diverse, e un conto è confrontarsi sulla base di notizie false, diffuse ad arte in rete da gruppi di persone molto organizzate“.

Abbiamo finalmente portato a termine un lavoro ampiamente innovativo sull’ambito di disinformazione e fake news – dichiara Alessandro De Cillis, presidente Corecom Piemonte –  avevamo l’onere di intervenire su questa nuova attività, soprattutto in relazione alle problematiche affrontate dai minori e all’acquisizione delle informazioni e principalmente riuscire a distinguere tra corretta informazione e attività di comunicazione. I social creano un problema e la difficoltà degli editori è abbastanza rilevante. Siamo riusciti a divulgare all’interno delle scuole del Piemonte l’attività di ricerca e finalmente avremo una cartina di tornasole che ci permetterà di capire come e in quale modo i ragazzi vivono il problema dell’informazione. Contestualmente presentiamo i dati di 5 anni di Corecom e abbiamo praticamente raddoppiato le performance e supportato la promulgazione di nuove leggi a tutela dei minori online, portando innovazione e miglioramento dei servizi. Abbiamo fatto rete con le istituzioni: Regione Piemonte, Comune di Torino e Città Metropolitana sono stati in molte occasioni partner con cui abbiamo interloquito. Abbiamo incentivato la visibilità del terzo settore attraverso i programmi dell’accesso Rai, sia televisivi che radiofonici”.

Sono anni di vorticoso e profondo mutamento – spiega Gianluca Nargiso, vicepresidente Corecom – molto di questo cambiamento fa perno intorno al digitale che ormai innerva le vite di privati, aziende e pubbliche amministrazioni. In ragione di ciò abbiamo la soddisfazione di aver accompagnato il Corecom lungo i sentieri di questa evoluzione, consegnando un Ente al passo con le esigenze dell’utenza e della società tutta. In particolare mi preme sottolineare come tale evoluzione viene costantemente declinata in modo da cercare sempre di aiutare l’utenza, specie quella debole, tenuto conto delle molteplici difficoltà che si aprono quotidianamente. In tale ottica rimane raccomandabile un migliore rapporto compagnie telefoniche-utenti, basandolo su una più capillare presenza umana nella delicata fase dell’assistenza e della risoluzione dei problemi”.

IL PROTOCOLLO D’INTESA

Nel novembre 2019 è stato firmato il protocollo d’intesa per l’attuazione di interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo, sottoscritto da Giunta regionale (assessori all’Istruzione e alla Sanità), Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Università di Torino, Università del Piemonte Orientale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Procura di Torino. In questa cornice, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte è stato elaborato un questionario rivolto agli studenti di tutte le classi delle scuole secondarie di secondo grado per verificare la loro capacità di distinguere le notizie veritiere da quelle false e sviluppare, al contempo, senso critico e capacità di orientarsi nel mondo delle informazioni. Gli studenti che hanno risposto all’indagine sono 7421.

LA SCUOLA

L’attenzione del mondo della scuola su temi quali fake news, hate speech e cyberbullismo è sempre molto alta” dichiara il direttore generale dell’Usr per il Piemonte, Fabrizio Manca “non a caso nel 2019 si è introdotto lo studio dell’Educazione civica come disciplina trasversale e parte integrante del curricolo dell’intero istituto; infatti, due dei tre assi della disciplina, Costituzione e Cittadinanza Digitale, hanno come obiettivo fornire a studentesse e studenti le conoscenze e le competenze adeguate per utilizzare consapevolmente e responsabilmente i nuovi mezzi di comunicazione e gli strumenti digitali in un’ottica di sviluppo del pensiero critico, sensibilizzazione rispetto ai possibili rischi connessi all’uso dei social media e alla navigazione in Rete e al contrasto al linguaggio dell’odio. Solo così le nostre allieve e i nostri allievi, da cittadini responsabili e attivi, saranno in grado di neutralizzare qualsiasi forma di bullismo, di violenza e disinformazione”.

IL MONITORAGGIO

È inoltre proseguito il lavoro sulle altre competenze assegnate: monitoraggio delle trasmissioni tv locali, vigilanza sui sondaggi pubblicati dalle testate giornalistiche di quotidiani e periodici locali, gestione delle domande per l’accesso radiotelevisivo e vigilanza delle trasmissioni, vigilanza impianti radiotelevisivi per la tutela dell’ambiente e della salute, miglioramento del segnale Rai, tenuta del registro degli operatori di comunicazioni (Roc).

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