Chiusa San Michele: commemorazione dei martiri partigiani della Buonaria, presenti i ragazzi del Liceo Cottini di Torino

CHIUSA SAN MICHELE – Il 26 maggio ricorre il 75° anniversario dell’eccidio degli undici partigiani fucilati dal regime nazifascista per rappresaglia a Chiusa San Michele. Fu un mese tragico quel maggio del 1944. In seguito ad un attacco in cui persero la vita due soldati tedeschi, scattò l’assurda e disumana rappresaglia nazifascista. Il 22 maggio le case della Borgata Basinatto furono incendiate e il 26 maggio vennero prelevati 41 partigiani dalle Carceri Nuove di Torino e portati sulle nostre montagne. Undici furono fucilati a Chiusa San Michele in località Buonaria, dove oggi sorge il monumento. La commemorazione, che quest’anno è tornata in presenza, è organizzata dal Comune e dall’ANPI di Chiusa di San Michele. Presenti i ragazzi del Liceo artistico Renato Cottini di Torino. Renato Cottini fu uno dei ragazzi fucilati alla Buonaria.

LA STORIA

Il 19 maggio un gruppo di partigiani intercetta sulla provinciale che congiunge attraverso il Colle Braida una camionetta tedesca. A bordo due militi e un ufficiale delle SS. L’ufficiale e uno dei soldati restano uccisi. Quindi il terzo tedesco riesce a salvarsi e portarsi a valle. Scatta la rappresaglia. Il 21 viene cannoneggiato il borgo di San Pietro sotto la Sacra di San Michele. A Giaveno trecento uomini vengono presi in ostaggio. Il 22 viene saccheggiata e incendiata la borgata di Basinatto di Chiusa San Michele alla ricerca dei partigiani. Si trova proprio alle spalle della curva dove la vettura tedesca a stata attaccata. Oggi, sono visibili le travi annerite dal fuoco. Il 23 viene bombardata e distrutta la borgata Selvaggio, fra Giaveno e Coazze. Quindi il 26 maggio quarantuno prigionieri vengono prelevati dalle Carceri di Torino.

I PARTIGIANI MORTI

Dieci sono passati per le armi a Valgioie, dieci a Coazze, dieci a Giaveno. Sono i centri urbani pia vicini. I restanti undici sono condotti all’alba alla Bonaria. Sul luogo dell’attacco partigiano, così detto perchè all’epoca sulla spianata vi sorgeva l’albergo appunto “Della buon’aria“. Sono fucilati sul ciglio della strada. A assistere gli abitanti di Basinatto prelevati dalle loro abitazioni. Le salme, per merito del commissario prefettizio di Chiusa di San Michele, Luigi Bruno, e di alcuni cittadini della Chiusa, vengono nottetempo ricomposte e seppellite.

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