Chiomonte: il paese del vino, del sole e delle 7 fontane

CHIOMONTE – Salendo da Susa,  a 750 metri di altitudine, su un tratto pianeggiante della Valle, simile a una balconata naturale che sovrasta il corso della Dora Riparia, si giunge al Comune di Chiomonte. Un paese di origini antichissime che all’inizio del tredicesimo secolo iniziò a crescere e a svilupparsi. Il nome Chiomonte ha origini latine, poiché pare derivare da “Calcis Mons”. Ricorda la natura calcarea del terreno su cui il paese fu costruito. Lo stemma del Comune raffigura il sole che coi suoi raggi fa maturare l’uva. In origine il villaggio di Chiomonte era situato sul versante della Valle volto a sud. Presso le case dette “Delle Maddalene”, dove passava l’antica via di Francia.

A CHIOMONTE

Ancor prima del 700 una frana distrusse il villaggio inducendo la popolazione superstite a trasferirsi sul versante opposto in prossimità della nuova strada delle Alpi sul lato destro orografico della Dora, dove esisteva già un gruppo di abitazioni chiamato “le grange”. Certamente, anche Chiomonte, come tutti i paesi della Valle di Susa, subì l’incursione dei Saraceni. Nel 1223, dopo la morte del Conte di Savoia, Tommaso I, Chiomonte e tutta l’Alta Valle passarono sotto il dominio del Delfinato e vi rimase per circa cinque secoli, e cioè fino al 1713 (Trattato di Utrecht), per poi ritornare a far parte del dominio del Re di Sardegna. Durante questo turbinoso periodo, Chiomonte posto proprio al confine tra gli stati del Delfinato e quelli del Piemonte fu costretto a difendersi continuamente dalle scorrerie e dai saccheggi delle truppe delle più svariate nazionalità europee, dalle guerre di religione contro i Valdesi e dalle angherie e pretese dei suoi Signori Feudali.

LE SETTE FONTANE

Il paese delle 7 Fontane. Risalgono di norma al XVI secolo, le date si ricavano dai millesimi quasi sempre scolpiti sulle loro fiancate. Delle sette fontane che un tempo costituivano il vanto di Chiomonte ed ornavano il “chemin royal” del paese, oggi vi è rimasto ben poca cosa: due fontane sulla via principale ed una terza poco discosta dalla Chiesa. Due delle fontane cinquecentesche, collocate anch’esse sulla via principale furono asportate; solo successivamente con i lastroni di queste due fontane si ricostruì un’unica fontana localizzata sulla strada che porta alla stazione ferroviaria.

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