Chantar l’Uvern: nel 2021 online, raggiunta la 14ª edizione

VALSUSA – Dal 16 febbraio al 22 aprile 2021 Chantar l’Uvern. La rassegna culturale dedicata alle lingue e culture occitana, francoprovenzale e francese, è online. La passata edizione venne interrotta dalla pandemia il 22 febbraio 2020, domenica di carnevale. A distanza di un anno, Chantar l’Uvern vuole riprendere la propria programmazione, seppur con una edizione limitata e necessariamente a distanza. Le misure restrittive imposte dalla pandemia e la lunga chiusura di sportelli, biblioteche, centri visita, ecomusei, teatri hanno spento da mesi gli eventi e i loro spazi ma grazie all’uso delle tecnologie tutti noi partecipiamo a video chiamate, riunioni a distanza, corsi di formazione e webinar.

IL PROGRAMMA

Il nuovo programma 2021, sotto la direzione artistica di Nadia Faure e Flavio Giacchero, ripercorre, in parte, le passate edizioni, attraverso video di repertorio, spettacoli e ricerche, e presenta nuove produzioni culturali, necessariamente declinate per la fruizione web. Sono previste alcune presentazioni editoriali e conferenze tematiche in versione webinar, tutorial e racconti con video documentari, e persino un laboratorio “Chantar Zoom: dal tsant’an tsamin al canto a distanza”.

CHANTAR L’UVERN

La Chantar l’Uvern propone una ventina di appuntamenti organizzati dagli sportelli linguistici occitano, francoprovenzale e francese. All’interno del progetto di Città metropolitana di Torino sulla valorizzazione delle lingue madri in attuazione della legge nazionale 482. E’ gestita dall’Associazione Chambra d’Oc e dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, con la collaborazione del Centro Studi Documentazione Memoria Orale di Giaglione. Poi dall’Ecomuseo Colombano Romean, del Consorzio Forestale Alta Valle Susa. E la partecipazione attiva delle Associazioni culturali: ArTeMuDa, Banda musicale Alta Valle Susa, Opificio musicale e del Comune di Villar Focchiardo. La lunga storia di Chantar l’Uvern nasce nel 2006. All’interno del progetto celebrativo della lingua occitana, denominato Occitan lenga Olimpica e prosegue anche in lockdown. Con un lavoro comune di enti e associazioni che credono nel valore delle lingue, del territorio e della cultura.

LA CULTURA

Si può veramente sostenere che si tratta di un’esperienza unica nel suo genere. Almeno per quanto riguarda la Regione Piemonte. Per il numero di enti interessati e per le finalità che vengono in essa perseguite. Un nutrito programma di iniziative di alto livello che coinvolge artisti, editori, antropologi, linguisti e studiosi i quali, unendo le loro forze e il loro sapere, contribuiscono a dare lustro e visibilità alle valli. Perché al centro di Chantar l’Uvern c’è proprio il territorio con il meglio che sa offrire. Ci sono delle creazioni artistiche nate su di esso e non catapultate dall’esterno. C’è la volontà di consentire agli abitanti e non solo ai turisti di fruire di queste animazioni in un periodo, quello invernale, in cui l’offerta culturale non è molto estesa e i paesi riscoprono la dimensione del silenzio e dei ritmi naturali. D’altro canto i risultati sono eccellenti e il buon coordinamento di questa rassegna ha consentito di raggiungere un elenco d’iniziative lungo e variegato.

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