Castello di Rivoli: la mostra “Espressioni. La proposizione” presenta le opere di oltre cinquanta artisti di epoche storiche diverse

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RIVOLI – Castello di Rivoli: la mostra “Espressioni. La proposizione“. La mostra Espressioni. La proposizione presenta le opere di oltre cinquanta artisti di epoche storiche diverse, provenienti da più parti del mondo. Gli artisti condividono un interesse nei confronti di forme di arte particolarmente espressive, o addirittura espressioniste. Gli artisti spaziano dall’individualismo esasperato a manifestazioni di malinconia romantica sino a interpretazioni deformate del corpo e del quotidiano, quasi a significare la necessità di verificare la propria vitalità di fronte alle difficoltà del mondo. Il percorso espositivo, che si snoda al primo e al terzo piano dell’edificio Castello nonché nella Manica Lunga, attiva relazioni inedite tra le opere, enfatizzando i molteplici modi secondo i quali gli artisti esprimono i propri stati emozionali e corporei. In mostra sono presenti opere di pittura, scultura, video, performance, opere sonore, installazioni, fino a progetti basati sulla tecnologia della realtà virtuale.

AL CASTELLO

Nella storia sono riconoscibili momenti in cui rivoluzioni scientifiche e tecnologiche corrono in parallelo a sviluppi espressionisti nell’arte”. Afferma Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. “Sin dalle origini, l’arte registra i grandi cambiamenti dell’umanità, offrendo modelli di conoscenza alternativi e visioni che a volte reagiscono alle interpretazioni meramente positive del progresso. A partire dalla scoperta del fuoco e delle coeve pitture rupestri, l’arte accompagna il progresso con opere che esprimono sentimenti umani alternanti tra l’esilarante e la gioia da una parte. E il turbamento e l’incertezza dall’altra. I grandi sconvolgimenti portati dall’accelerazione dei trasporti e dalla rivoluzione copernicana si intravedono per esempio nel passaggio dal Rinascimento. All’arte manierista, come nel dipinto Scena allegorica di Dosso Dossi, come nell’inquietudine della pittura barocca del Narciso di Caravaggio, del Sansone e Dalila di Artemisia Gentileschi, o del San Lorenzo di Jusepe de Ribera”.

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