Carlo Magno torna a Sant’Ambrogio, la rievocazione Voci Antiche 2018

S.AMBROGIO – Il Comune di Sant’Ambrogio in collaborazione con l’Associazione Pro Loco, presentare la nona edizione della rievocazione storica Voci Antiche. Lungo le vie del paese potrete incontrare le più variegate maestranze, laboratori e guerrieri in un’atmosfera di storie passate, nonché un foltissimo palinsesto di spettacoli teatrali e performance musicali che vi accompagneranno per tutta la sera a partire dalle 18.30. In un’atmosfera di magia e storia potrete ritornare alla vita quotidiana dell’VIII secolo e, grandi e piccini, potranno mettersi alla prova con le proprie abilità di arcieri o nei numerosi giochi allestiti lungo le vie del borgo.

Il companatico

Grazie all’infaticabile energia dei Borghi potrete gustare i deliziosi manicaretti (dall’antipasto ai dolci) delle quattro Taverne sparse per il centro storico, i diversi menù anche quest’anno saranno fedeli alla tradizione storica, avendo l’attenzione per piatti alternativi per vegetariani. Ad ogni piatto verrà offerto un bicchiere di vino ed ogni portata sarà servita con stoviglie interamente biodegradabili. Infatti sotto il motto di “Re, cavaliere o paggio la differenza la fa il compostaggio” la manifestazione vuole porsi la sfida di essere quanto più possibile sostenibile perseguendo un modello di intrattenimento che comporti il minimo danno all’ambiente.

Come nelle passate edizioni, l’unica moneta disponibile sarà il Balengo che potrete convertire al vostro arrivo presso le due Dogane poste all’ingresso del centro storico. Per questa edizione, i trenta performer santambrogesi del Laboratorio di Teatro e TeatrodanzaVoci Antiche in Movimento”, si sono dedicati a un lungo lavoro di ricerca storica, allenamento fisico ed esplorazione del movimento per rinnovare le energie creative delle partecipanti e aumentarne la carica espressiva, valorizzando i punti di forza del gruppo ormai rodato e consolidato, inserendo spunti coreografici e teatrali di maggiore complessità e tecnica performativa e integrando la presenza di nuovi appassionati partecipanti.

Le performance inizieranno alle ore 19 al Paschè, con “Gli ultimi giorni alle Chiuse: scene di vita longobarda tra storia e leggenda”: di Voci Antiche a sant’Ambrogio originali istallazioni didattiche e animate che si snoderanno lungo il primo tratto di via Umberto I, all’ingresso del paese, immergendo gli avventori nell’atmosfera di un borgo longobardo, tra gli usi, le arti e la sapienza antica del popolo che abitò queste contrade alla fine del regno di Re Desiderio, nelle ultime ore prima dello scontro finale. Vi imbatterete in informazioni e curiosità storiche, antichi rimedi, tinture, armi e gioielli magistralmente ricostruiti e frutto della ricerca e del lavoro artigianale delle attrici e degli attori.

Lo spettacolo

Al suono acuto del corno leggendario, a fine serata, sarà annunciato l’imminente scontro e la postazione si trasformerà in un accampamento militare, dal quale muoverà poi il corteo di guerrieri e popolo che raggiungeranno il sagrato della Chiesa di San Vincenzo per la rievocazione teatrale della Battaglia delle Chiuse, completamente rinnovata e dal titolo: “Mortera 773: la fine di un regno”. Un racconto storico può diventare un’occasione per leggere la sete di potere e la fame di conquista dei potenti della storia: un intrico di alleanze e tradimenti che ha nutrito nei secoli, con battaglie, guerre e stragi di interi popoli, le tavole imbandite delle corti e dei palazzi reali.

La storia

Ai piedi del monte Pirchiriano, nell’anno domini 773, questo sottile lembo di terra al confine tra i paesi di Sant’Ambrogio e Chiusa di San Michele fu teatro di una battaglia da cui dipesero le sorti dell’intera Europa. Qui le truppe di re Desiderio, orgoglioso sovrano dei Longobardi, oppose resistenza agli attacchi di Carlo Magno, arroccato presso la Novalesa con il suo esercito. Dopo mesi di vani tentativi ed estenuanti pressioni, il re dei Franchi riuscì ad aggirare gli schieramenti servendosi della via della Mortera, un sentiero nascosto e impervio, suggerito da un messo papale.

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