Cardiologia dell’Ospedale di Rivoli: fibrillazione atriale, primi interventi tramite elettroporazione in Piemonte

RIVOLI – Cardiologia dell’Ospedale di Rivoli: fibrillazione atriale, primi interventi tramite elettroporazione in Piemonte.

ALL’OSPEDALE DI RIVOLI LA FIBRILLAZIONE ATRIALE

Si sono conclusi con pieno successo i primi due interventi in Piemonte di ablazione della fibrillazione atriale mediante tecnica di “elettroporazione” (Farapulse- Boston Scientific) presso le Sale di Interventistica  dell’ospedale di Rivoli dalle equipe cardiologiche di Rivoli e Pinerolo (ASLTO3) dirette da Ferdinando Varbella e Riccardo Riccardi. Le due  procedure sono state effettuate dal team di specialisti aritmologi  composto da Ruggero Maggio, Anna Ferraro, Antonio Mazza, Ilaria Meynet con assistenza anestesiologica dell’equipe diretta da Michele Grio hanno avuto successo e i pazienti sono stati dimessi 24 ore dopo.

A RIVOLI

L’utilizzo di questa nuova metodica come primo Centro in Piemonte e tra i primi in Italia – sottolinea Franca Dall’Occo, Direttore Generale dell’AslTo3 – evidenzia l’attenzione di questa Azienda per le innovazioni tecnologiche che possano offrire le migliori cure ai cittadini del nostro territorio. Si tratta di una tecnologia particolarmente rilevante alla luce dell’impatto anche sociale, oltre che clinico, della Fibrillazione Atriale, che colpisce soprattutto i pazienti anziani, e che ancora una volta sottolinea l’eccellenza della Cardiologia di questa Asl”.

LA FIBRILAZIONE ATRIALE

Si tratta del disordine  più frequente del ritmo cardiaco e di una delle principali cause di accesso in pronto soccorso. Colpisce in particolare gli anziani, con percentuali sul totale della popolazione che vanno dall’1,3% per pazienti sotto i 65 anni al 9-10% per quelli sopra i 76 anni, può alterare e ridurre la quantità di sangue che ad ogni battito viene messa in circolo nel corpo. Inoltre, la Fibrillazione Atriale è responsabile del 20% degli ictus ischemici. Lo “stroke” o ICTUS rappresenta la prima causa di morte e la terza di invalidità, colpisce ogni anno 200.000 italiani e ha un costo per il sistema sanitario che oscilla fra i 12 e i 30 miliardi di euro l’anno (Stroke – American Heart Association). Per chi soffre di Fibrillazione Atriale, il rischio ictus è di 3-5 volte superiore rispetto ad altri pazienti.

Anche nei pazienti giovani senza cardiopatia può esserci una forma parossistica molto fastidiosa che costringe a numerosi passaggi in pronto soccorso per cardioversione elettrica in anestesia. Queste forme richiedono al momento una terapia farmacologica complessa, poco efficace e non priva di rischi.

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