Caprie, si accendono le luci per la Giornata Mondiale della Prematurità

CAPRIE – Caprie, si accendono le luci per la Giornata Mondiale dei Prematuri. Ogni anno circa 15 milioni di bambini nascono prima del termine e ben 1 milione di loro non sopravvive. La Giornata Mondiale della Prematurità è una manifestazione globale, celebrata in più di 60 paesi. Dal 2011 ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità e della malattia nei neonati, per dare voce alle famiglie dei piccoli pazienti che, talvolta, hanno gravi problemi di salute o purtroppo non sopravvivono.

In tutto il mondo il 17 novembre, verranno illuminati monumenti o centri di interesse con il colore viola, scelto per rappresentare la prematurità. Anche la Valle di Susa è vicina ai bambini, infatti il Comune di Caprie ha aderito a questa iniziativa su richiesta di due giovani del posto. Roberto e Letizia, genitori della piccola Sara, nata di 500 grammi e ricoverata per 4 mesi all’Ospedale Sant’Anna di Torino. Adesso la bimba sta bene: anche per celebrare la sua vittoria e la sua voglia di vivere.

LA GIORNATA

Domenica 17 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Prematurità. In Italia i neonati pretermine. Cioè quelli che vengono al mondo prima della 37esima settimana di gestazione. Sono circa 32.000 all’anno. Quindi tanti “piccoli guerrieri” che nascono immaturi nei vari organi. Tanto più gravi quanto più il parto è avvenuto in anticipo.In occasione della Giornata, in seguito alla richiesta da parte della Società Italiana di Neonatologia e Vivere Onlus Coordinamento Nazionale delle Associazioni per la Neonatologia, più di 70 i comuni italiani e oltre 80 location tra monumenti ed ospedali saranno illuminati di viola, il colore simbolo della prematurità. Per la SIN è fondamentale che il Follow-up del Neonato Pretermine venga ufficialmente riconosciuto dal nostro Sistema Sanitario, in modo da garantire questo inviolabile diritto che deve essere parte integrante delle cure e le complesse esigenze post-dimissione del neonato a rischio evolutivo.