BORGONE – Da Borgone per il Giorno del Ricordo arriva il messaggio del sindaco Diego Mele. “Il Presidente della Repubblica ci ricorda che ‘I crimini contro l’umanitĆ scatenati in quel conflitto non si esaurirono con la liberazione dal nazifascismo, ma proseguirono nella persecuzione e nelle violenze, perpetrate da un altro regime autoritario, quello comunista’. Nonostante le parole chiare e forti del Capo dello Stato, c’ĆØ ancora, in Valsusa, qualcuno che nega quanto sia accaduto, che rinnega i vili e barbari atti perpetrati in quei nefasti giorni. Il Giorno del Ricordo non dev’essere una celebrazione politica, ma nazionale, onorata dall’Italia intera. Il ricordo deve partire dalle scuole, dalle biblioteche”.
LA MEMORIA
Spiega ancora il primo cittadino. “La memoria di quei tragici accadimenti dev’essere trasmessa alle generazioni future, cosƬ come lo saranno sempre i valori di libertĆ e democrazia di cui la nostra Costituzione ĆØ intrisa. Costituzione, la cui forma, fu plasmata dall’unione di avversari politici che deploravano la guerra e la dittatura, riconoscendosi invece nei valori fondanti del lavoro e della partecipazione democratica e non coercitiva alla vita pubblica di tutti i cittadini. Dobbiamo ricominciare da lƬ. O forse, ancora da qualche anno prima. ‘Fatta l’Italia ora dobbiamo fare gli italiani’ diceva Massimo d’Azeglio; siamo ancora a questo punto? Il Giorno del Ricordo ĆØ una celebrazione che appartiene a tutti gli italiani, a tutta la nostra Nazione. Non concederemo a nessuno il privilegio di dividerci. Non oggi.“
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