BARDONECCHIA – Ogni luogo, oltre i simboli istituzionali, ne ha alcuni che ne caratterizzano la storia, gli usi e il costume. Certamente Bardonecchia è il Traforo del Frejus, con Medail e Grattoni al seguito, le piste da Sci da Campo Smith da un lato allo Jafferau dall’altra. Poi c’è l’estate con le sue montagne in un cerchio di vette che la cingono rendendola una conca; la Rognosa di Etiache, la Pierre Menue e il Thabor sono solo le più conosciute. Sarà tutto ciò ma quando si pensa a Bardonecchia si pensa ad Ugetti, la pasticceria e tutto il resto passa in secondo piano.
Nulla nasce per caso e per arrivare alla pasticceria di oggi bisogna guardare indietro fino al 1954 quando Teresio e Luciana arrivarono a Bardonecchia da Susa. Poi in laboratorio comiciò Franco, il figlio, ed oggi, siamo alla terza generazione, ci sono i nipoti già grandicelli che dopo le lauree (si spazia da Scienze Motorie ad Antropologia) sono gomito gomito in laboratorio attratti come dei magneti verso l’arte bianca. Franco poi, sessantenne, non smette mai di avere curiosità e di sentirsi arrivato. Passa da insegnare ad apprendere, perchè solo così il mestiere può andare avanti.
Fatta questa dolce premessa, tra vassoi di krapfen che vanno in vendita, e pasticcini che prendono vita fermo Franco per parlare della stagione estiva che sta finendo e della quale si può tracciare un primo bilancio. Mi parla in veste di presidente dell’ASCOM Bardonecchia, che raggruppa una settantina di attività commerciali.
Un’estate negativa o positiva?
“Assolutamente positiva. Bardonecchia ha avuto la presenza di tantissimi villeggianti di diverse fasce d’età per molte settimane. Il bicchiere è nettamente pieno!“.
Avete avuto aperture serali?
“L’idea era attrarre, oltre alle tantissime manifestazioni organizzate, verso il commercio. La serranda si abbassava alle 23. Un primo passo che sono sicuro invoglierà sempre più attività a fare questo sforzo organizzativo“.
Parlavi degli eventi, ritieni ci sia stato un cartellone adeguato alla località?
“Assolutamente si, una varietà proposte in vari ambiti: dalla cultura, alla musica allo sport. Una fitta e interminabile fila di eventi che hanno reso il paese sempre attrattivo. Curiosità ed eventi tradizionali si sono completati. Senza dubbio darei un bel nove, anche perchè è sempre bene avere uno spazio di migliorameno“.
L’Ascom ha messo in campo un progetto.
“Abbiamo sviluppato un sito https://www.ascombardonecchia.com/ con due progetti chiari che intendiamo sviluppare. Il primo è il marchio De.Co. (Denominazione Comunale Controllata) per sviluppare una filiera di prodotti unici e riconoscibili del nostro territorio. E’ bene che si identifichino alcune qualità tutte bardonecchiesi e queste siano simbolo di produzione e gastronomia. Poi c’è il Slow-E-Motion“.
Cos’è’?
“L’idea è che in un mondo sempre più veloce, la lentezza acquista un valore speciale perché diventa un modo in cui ricavarsi uno spazio per la cura del sé e del prossimo oltre che dello spazio intorno a noi. Solo attraverso veri momenti di meravigliosa lentezza è possibile trovare il giusto equilibrio con se stessi, con gli altri e con il contesto quotidiano in cui trascorriamo la nostra vita, influenzando positivamente tutti gli aspetti delle nostre attività. Se poi il contesto in questione è il paesaggio naturale della montagna, la cornice è perfetta ed ancora più preziosa“.
L’intervista è finita. Che fatica! Non certo per l’interlocutore, persona competente, professionale e con una visione del commercio e del turismo in prospettiva. La vera difficoltà è stata resistere ai vari gusti di krapfen, ai cioccolatini e ai fantastici mini pasticcini. Ha vinto la golosità non la bilancia; da Ugetti è una battaglia persa in partenza.

Il laboratorio della pasticceria Ugetti a Bardonecchia