Avigliana, dopo la sentenza del Consiglio di Stato a rischio la passeggiata sul Lago Grande

AVIGLIANA – Tutti gli aviglianesi, molti valsusini e tanti turisti conoscono la passeggia che costeggia il Lago Grande di Avigliana. Parte dalle attività balneari e costeggia il lago, tra una passerella e l’altra, fino alla Baia Grande passando a fianco dei Cappuccini e di molte proprietà private. Fu costruita nel 2001 con una spesa di 800 milioni, parliamo di Lire, di cui 100 a carico del comune di Avigliana, le altre arrivarono dalla Regione Piemonte.

Il Comune espropria per “pubblica utilità”

L’idea nacque nel 1999, il sindaco che si mosse i primi passi per realizzare l’incompiuta passeggiata, che avrebbe dovuto chiudere a cerchio tutto il lago, fu  Remo Castagneri. Fu allora che l’amministrazione decise che per “pubblica utilità“, così si legge sulla delibera che fu votata in Giunta Comunale, di espropriare i terreni privati utili a creare il percorso pedonale. Poi il cerchio non si chiuse e in alcuni tratti la passeggiata non passò a borgo lago ma direttamente, con passerelle, nell’acqua. Nel 2003 ci fu l’atto definitivo d’esproprio, deciso dalla giunta di Carla Mattioli,  che coinvolse 18 particelle per 14 proprietari. Oltre il passeggio iniziò anche una lunga battaglia legale che ha visto contrapposti i proprietari contro il Comune. Si arriva così all’ottobre del 2014 con una sentenza del Consiglio di Stato che rende nullo il decreto d’esproprio, sconfessando l’atto comunale e rendendo possibile una rivalsa non solo economica da parte dei proprietari.

I proprietari spiegano

A spiegare bene tutta la vicenda è il signor Silvio Giorda che abita lungo il lago ed ha in concessione anche la licenza di pesca. “Dopo anni siamo tornati in possesso della nostra proprietà che adesso potremmo chiedere di riavere allo stato originale.  Allora l’amministrazione non si comportò correttamente, e non lo dico io – dice Giorda – ma il Consiglio di Stato. E’ anni che la nostra vita è gravemente influenzata dalla scelta del Comune di rovinare in modo irreversibile le sponde del lago; dove una volta c’era un magnifico canneto ora c’è una sponda in pietre,  che in alcuni punti non è stato costruito solo perchè il fondo non l’ha permesso”. Sul tavolo della famiglia Giorda c’è un faldone di documenti tra decreti, delibere di giunta, sentenze e tutto ciò che riguarda la vicenda giudiziaria della passeggiata. “La nostra vita privata è stata rovinata e dopo anni di richieste l’unico accorgimento che l’amministrazione di oggi ha escogitato sono una serie di fioriere galleggianti blu, alcune stanno affondando, che non servono davvero a nulla e che sono state pagate con i soldi dei contribuenti”. 

Sul futuro della passeggiata del Lago Grande c’è adesso una sentenza che pesa come un macigno e la possibilità, se i proprietari ne faranno richiesta, che tutto debba essere smontato. Arnaldo Reviglio, assessore con Castagneri e Mattioli e adesso in maggioranza con Archinà, dice: “Non ricordo particolari contrarsi allora, se poi oggi ci sono di mezzo degli atti credo che questi debbano essere letti da persone esperte nel settore. Credevo ad oggi che la vicenda giudiziaria fosse con un solo proprietario e per altre questioni non legate alla passeggiata”.

Le fioriere galleggianti

Le fioriere galleggianti