AVIGLIANA – Nell’ambito delle escursioni mensili sul territorio organizzate dal CAI Sezione di Torino, la sottosezione GEB, il CAI UGET, il Gruppo TAM e Commissione CITAM (Tutela Ambiente Montano), il CAI sottosezione di Avigliana con l’Intersezionale Valle di Susa e Val Sangone, il Gruppo Cammino della Città di Avigliana, il FAI – delegazione della Valle di Susa, Pro Natura, l’Ente di Gestione Aree Protette delle Alpi Cozie, Scuola per Via e Valle di Susa Tesori d’Arte, si è svolta un’escursione attraverso i sentieri dei laghi, della Palude dei Mareschi e collinare.
Una meravigliosa giornata di sole, anche se con l’inizio un po’ incerto, non prevista sino all’ultimo dalle previsioni meteorologiche, ha visto convenire circa 80 persone, un vero successo! La gita è iniziata col bus del CAI che ha raccolto alla stazione di Avigliana i gitanti pervenuti in treno, per poi trasferirci al punto di ritrovo del Lago Piccolo – Area FIPS, accolti dal locale “La Zanzara” che ha riservato ai numerosi ospiti una degna assistenza. Prima di partire vi è stato il saluto di Lodovico Marchisio in rappresentanza della TAM interregionale, dopodiché il gruppo ha potuto usufruire per l’intera giornata del supporto di Arnaldo Reviglio che ha permesso ai numerosissimi gitanti di gustare appieno l’escursione con descrizioni dettagliate di tutto il territorio sia dal punto di vista naturalistico sia da quello storico – artistico.
La camminata si è avvalsa anche della collaborazione di Paola Cappellazzo di “Scuola per Via” che ha saputo con bravura farci osservare la natura anche in altre prospettive con esperimenti compiuti durante la camminata come quello di rimanere per un tratto in silenzio al fine di percepire i rumori del bosco, senza “interferirli” con la nostra voce, o quello di fissare un oggetto presente davanti a noi, chiudere e riaprire gli occhi, concentrandosi senza voltarsi, per capire cosa c’è dietro alle nostre spalle: riaprendo gli occhi si vede l’immagine con più prospettive. Un altro esperimento è stato quello di farsi accompagnare con gli occhi chiusi per percepire lo stesso l’ambiente da un’altra dimensione. Si è percorsa la sponda ovest del Lago Piccolo (oasi d’incredibile bellezza naturalistica), attraversando i piccoli immissari del medesimo (Rii Grosso, Bui, Giacomino e Freddo), superando poi il Rio Meana (istmo fra i laghi), per portarci sul sentiero circumlacuale del Lago Grande (sponda orientale) superando pontili galleggianti sull’acqua, preceduta da una sosta presso l’area dedicata a Giovanni Valetti, ciclista aviglianese scomparso vent’anni fa, vincitore dei Giri d’Italia nel 1938 e 1949.
Nei pressi del Ristorante Lago Grande, importante punto di riferimento nel periodo della Resistenza, siamo stati accolti dal responsabile del Gruppo Sommozzatori “Valmessa Sub” Ivo Bertolo che ci ha illustrato con immagini la “via ferrata” situata in fondo al lago (unica per ora al mondo) per scorgere le meraviglie di specie animali e vegetali. Ripreso il cammino lungo la pista circumlacuale, dopo aver ricevuto spiegazioni sull’Associazione “Dragonette”, sul Centro Velico aviglianese e la promozione degli sport acquatici sostenibili, sulla balneabilità delle acque e sulle note storico – artistiche del sovrastante Santuario Madonna dei Laghi, perveniamo alla Baia Grande, transitando poi di fronte alla sede aviglianese dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie.
Abbiamo poi percorso il sentiero che attraversa la Palude dei Mareschi (Area SIC – sito d’interesse comunitario – e ZPS – zona di protezione speciale), dopo essere stati ad osservare l’unico emissario del Lago Grande (il Canale Naviglia, che raggiunge la Dora Riparia). Successivamente abbiamo raggiunto (ed imboccato sulla destra) il sentiero S501 (CAI 150) che raggiunge il Monte Capretto, dove vi è stata la sosta pranzo con tutti i gitanti, incantati dallo scenario che da qui si gode sui due laghi e l’arco alpino circostante. Si è poi proseguiti per “Pera Piana” (caratteristica formazione rocciosa – rocce montonate – residuo della glaciazione), per arrivare poi a un’altra meraviglia naturale che è il “Roc di Pera Piana” (caratteristico monolito alto 18 m). Si è poi raggiunta la cima delle Rocce Rosse, dove l‘infaticabile Arnaldo mostra la targa a ricordo di Franco Grottanelli, fondatore del Club Alpino Accademico Aviglianese e le due tavole d’orientamento poste sui lati opposti (prerogativa che ha ognuna delle tre cime raggiunte). Si scende quindi all’intaglio o colletto del Culatè, e successivamente si risale, anche tramite un breve tratto attrezzato per raggiungere quindi la cima del Monte Pezzulano con i ruderi del Castello Sabaudo. Successiva discesa con breve osservazione e visita di alcune delle innumerevoli bellezze del Centro Storico Medioevale: Villa Cantamerlo, Piazza Conte Rosso – cuore del centro storico – con gli edifici, portici, pozzo trecentesco, Chiesa di San Giovanni, Torre dell’Orologio, i resti della cinta muraria e della Porta Folla, la lapide con la poesia dedicata ad Avigliana di Primo Levi, Porta Ferrata, Piazzetta Santa Maria con le sue pregevoli costruzioni, la vecchia Chiesa di Santa Maria Maggiore, l’Oratorio del Gesù, la Porta Santa Maria, la Casa del Beato Umberto e la Casaforte dei Savoia.
Successivamente siamo giunti alla stazione di Avigliana dove il bus del CAI ci attendeva e ha poi riportato al Lago Piccolo alcuni di quelli che là avevano parcheggiato. Significativa anche l’idea di Giampiero Salomone (AE) coadiuvato dalla socia CAI GEB Paola Tirone che hanno trainato la carrozzella di Giulialda Ramello (diversamente abile di 72 anni) sino in cima al Monte Pezzulano incontrandosi qui col nostro gruppo, per far godere anche e lei, le bellezze di Avigliana dall’alto. La gita è stata condotta dagli attenti accompagnatori del CAI Lodovico Marchisio (AE) e Maria Tamietti (ASE), col contributo del presidente del CAI Aviglianese Enrico Sada. La quota massima raggiunta nella traversata è stata sul Monte Capretto, 474 m e quella minima al Lago Grande, 352 m. Tempo di percorrenza ore 6, incluse le soste (pranzo e spiegazioni). Con i saliscendi sono stati compiuti quasi 300 m di dislivello e si sono percorsi circa 10 Km.