AVIGLIANA – L’esodo italiano per mano comunista raccontato nello spettacolo di Simone Cristicchi Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” è particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta, resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Simone Cristicchi girovaga per l’Italia portando sulla bocca il canto di tutti gli esiliati giuliano-dalmati, nonché delle vittime delle foibe. Uno dei punti di forza dello spettacolo è senz’altro l’aderenza storica a ciò che è avvenuto, anche se troppo spesso bistrattato o ignorato.
DOPO GLI OMICIDI DI CIVILI PER MANO COMUNISTA…L’ESODO
Nel porto vecchio di Trieste, il Magazzino N.18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia, e dall’Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone lasciarono le loro terre natali destinate a non essere più italiane. Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza, e tanta nostalgia. Un racconto toccante per voce, con parole ed immagini di e con Simone Cristicchi a Avigliana.
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