Ascom: martedì 13 aprile la manifestazione di protesta di tutte le categoria del commercio, dei pubblici esercizi, del turismo, dello sport e dei servizi

negozio abbigliamento

TORINO – Facendo seguito a quanto stabilito nel Consiglio straordinario dello scorso 1 aprile, è indetta per il prossimo martedì 13 aprile la manifestazione di protesta di tutte le categoria del commercio, dei pubblici esercizi, del turismo, dello sport e dei servizi aderenti ad Ascom Confcommercio Torino e Provincia. La manifestazione si svolgerà in forma statica nel mattino di martedì 13 aprile in concomitanza con la manifestazione nazionale di Fipe e Confcommercio. In coordinamento con le altre Ascom di Confcommercio Piemonte. A Torino la protesta si svolgerà in Via Garibaldi, luogo simbolo del commercio di vicinato.

MANIFESTO PER L’ECONOMIA DI PROSSIMITÀ DEL TERRITORIO TORINESE

Oggi 1 aprile 2021 si è riunito in seduta straordinaria il Consiglio Generale di Ascom Confcommercio Torino, con la presenza dei Presidenti di tutte le categorie ed i territori attivi in Associazione. La situazione economica e sociale – generata dall’emergenza sanitaria – mostra segni evidenti di crescente criticità, con legittime istanze di reazione da parte di un tessuto imprenditoriale che sta pagando il prezzo più alto nell’economia di questo territorio. Il mondo del commercio, del turismo, della somministrazione, del tempo libero (dallo sport, alla cultura, agli eventi). Sembra acuirsi rapidamente anche il conflitto sociale tra garantiti e non. Abbiamo sostenuto costi per adeguare le nostre attività agli standard di sicurezza richiesti… e siamo chiusi. Mentre per strada, nei parchi, gli assembramenti di giovani ed anziani sono senza controllo. Dal 9 marzo 2020, data di entrata in vigore del primo lockdown in Piemonte ad oggi 1 aprile 2021 sono passati 389 giorni. In questi giorni le Imprese del commercio, della somministrazione, del turismo hanno potuto:

  • tenere le attività aperte 150 giorni il 38.5% del tempo
  • attività di somministrazione chiuse alle 18 50 giorni il 12.8%
  • attività chiuse (tranne servizi essenziali) 189 giorni il 48.5%.

I punti vendita di abbigliamento e comunque tutti i negozi ritenuti “non essenziali” negli ultimi 13 mesi hanno dovuto tenere chiuso per più di sei mesi. Alcune attività, come gli alberghi, ad esempio, non sono stati obbligati a chiudere, ma non hanno potuto lavorare. Il totalizzatore continua inesorabile: con l’ultimo decreto legge, al prossimo 30 aprile raggiungeremo 218 giorni di chiusura su 418 e supereremo il 50% del periodo!

I CONSUMI

In Piemonte i consumi nel corso del 2020 sono crollati del 9%, per un valore di 7,8 miliardi di euro. Ne risentono soprattutto alberghi e pubblici esercizi. Il rapporto trimestrale sul corrispondente periodo dell’anno precedente per il Piemonte significa:

  • I trimestre 2020 su I trimestre 2019 -32% Alberghi e P.E. -70%
  • II trimestre 2020 su II trimestre 2019 -31% Alberghi e P.E. -70%
  • III trimestre 2020 su III trimestre 2019 -9% Alberghi e P.E. -31%
  • IV trimestre 2020 su IV trimestre 2019 -11% Alberghi e P.E. -54%

(Fonte: osservatorio trimestrale Format Research per Ascom Confcommercio Torino). In compenso il commercio elettronico delle grandi piattaforme triplica i fatturati con fiscalità al 3% (mentre il commercio paga quasi il 60%).

GLI OPERATORI

Gli Operatori, imprenditori e dipendenti, del Commercio, del Turismo, della somministrazione e dei Servizi vogliono lavorare! L’ultimo decreto legge “sostegni” ha confermato il grande costo sociale degli interventi economici a fondo perduto e la corrispondente bassissima efficacia di tali interventi. Un impegno economico di oltre 11 miliardi di euro arriva ad un imprenditore del commercio che abbia perso almeno il 30% del fatturato medio nell’anno con un valore tra l’1,7 ed il 5% di tale perdita di fatturato: un importo medio di meno di 3.500 euro. Queste risorse – quando arriveranno – serviranno forse a pagare un mese di affitto, qualche bolletta, ma non certo lo stipendio dei dipendenti, oppure la merce in magazzino… con le scadenze fiscali che si stanno avvicinando.

AIUTI REALI

Servono aiuti reali, considerando l’anno 2021, che si sta rivelando più critico del 2020. La liquidità, bene prezioso in questi tempi, si alimenta certamente dalle entrate di cassa, ma anche dalla riduzione delle uscite. Chiediamo alla politica nazionale ed anche locale, al Governo, alla Regione Piemonte ed alle Amministrazioni Comunali del territorio un anno bianco fiscale, senza vincoli di fatturato per tutte le Imprese del commercio e del turismo, che neutralizzi l’imposizione fiscale nazionale e locale, per dare respiro agli operatori e per consentire di affrontare il rigore che ancora viene chiesto alle Imprese dei nostri settori. Se il bene primario è la salute – e siamo i primi a sostenerlo! – è logica conseguenza che serve congelare il danno economico di chi subisce la chiusura! Riaprire e farlo in sicurezza… si può.

VACCINI

Vaccini: il personale delle imprese del commercio deve essere considerato “operatore di interesse sanitario” come lo sono gli operatori delle farmacie, delle parafarmacie, della scuola, soggetti che vengono coinvolti da subito nelle vaccinazioni. I nostri operatori – che vivono a contatto con il pubblico – devono poter contare sui vaccini, quale “riconoscimento di servizio” per poter garantire la sicurezza delle riaperture.

IL 30 GIUGNO

C’è un’altra data cerchiata in rosso sul calendario: il 30 giugno. Scadranno le moratorie sui finanziamenti e gli affidamenti bancari. La moratoria deve essere prorogata ad un termine successivo alla fine dell’emergenza sanitaria. Per questo chiediamo a tutte le Istituzioni locali di farsi parti attive per risolvere questo problema. Lavorare ora per un piano di riattivazione dell’economia di prossimità sul commercio e turismo. Non si può improvvisare. Bisogna programmare la riapertura e le azioni per riattivare la domanda. Il Governo deve garantirci un orizzonte temporale certo per permettere alle attività l’organizzazione e la continuità senza più chiusure. Torino è stata appena riconosciuta come distretto turistico. Si tratta di un riconoscimento che consentirà di avviare progetti sperimentali, con risorse nazionali, nell’ambito di una semplificazione burocratica. Occorre lavorare da oggi su questi temi, per evitare di scoprirsi in ritardo rispetto al lavoro degli altri! Il Consiglio Generale di Ascom Confcommercio Torino e provincia, all’unanimità dei propri componenti sottoscrive le istanze di questo manifesto per la ripresa dell’economia di prossimità del nostro territorio, mantenendo uno stato di mobilitazione permanente con la costituzione di un gruppo di lavoro attivo per la definizione delle iniziative di sensibilizzazione di Istituzioni ed opinione pubblica.

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