ALMESE – Arte ad Almese: S.P.L.A.S.H., opera di Francesco Blaganò e Manuela Scalenghe.
OPERA D’ARTE AD ALMESE AL RICETTO DI SAN MAURO
S.P.L.A.S.H.: il 14 luglio al Ricetto per l’Arte di Almese l’inaugurazione di un’opera innovativa L’installazione performante, opera di Francesco Blaganò e Manuela Scalenghe, simboleggia l’armonia tra gli opposti e il mondo spirituale, impalpabile, ma ricco e stimolante. L’opera è realizzata con materiali di recupero, all’insegna della salvaguardia dell’ambiente. Venerdì 14 luglio alle 18 al Ricetto per l’Arte di Almese, Agorà della Val Susa, sarà inaugurata S.P.L.A.S.H., opera degli artisti Francesco Blaganò e Manuela Scalenghe, grazie al patrocinio dell’Unione Montana Vallesusa, della Città Metropolitana e del Comune di Almese. L’opera rimarrà esposta fino al 30 luglio. Il titolo dell’opera è abbreviazione dell’espressione inglese “Spiritual Performance in a Landscape Aquarium with Silence and Hearing”: è infatti un’installazione performante realizzata da Francesco Blaganò in collaborazione con Manuela Scalenghe, e ha la particolarità di adattarsi a ogni luogo che la ospita.
I PESCI CON MATERIALI DI RECUPERO
Rappresenta infatti centinaia di pesci realizzati con carta e altri materiali di recupero, che sembrano fluttuare nel mare o in un acquario. I pesci vogliono simboleggiare concetti opposti che convivono nel medesimo acquario, all’insegna dell’armonia e della sintesi. I due artisti – nonché compagni di vita – da anni realizzano sculture, dipinti, disegni e altre opere che tracciano un percorso di vita caratterizzato anche da modi molto diversi di esprimersi: se Francesco è più concreto e formale, Manuela risulta più astratta ed eterea. Differenze che, tuttavia, si armonizzano tra loro e si completano: “quest’opera non potrebbe essere completa senza la collaborazione di Manuela” – afferma Francesco. “Lei è la mia parte mancante, così come io sono la sua. Senza di lei mancherebbe un elemento più astratto e istintivo della rappresentazione, mentre, se non ci fossi io, a Manuela verrebbe meno il fondamento visionario, ma concreto, su cui appoggiare i suoi sogni”.
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