Aperte le consultazioni per Terzo settore ed endometriosi in Piemonte

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TORINO – Aperte le consultazioni per Terzo settore ed endometriosi in Piemonte. Sono aperte fino al 20 dicembre le consultazioni on line sulle Proposte di legge 146, “Norme di sostegno e promozione degli Enti del Terzo settore piemontese” e 169, “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 10/2017 ‘Disposizioni per la prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento e il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi’”. Lo ha deciso ieri mattina la Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

I PROVVEDIMENTI

Il primo provvedimento, presentato da Monica Canalis (Pd) mira a rendere sistematica la collaborazione tra Pubbliche amministrazioni ed Enti de Terzo settore disciplinandone gli ambiti di applicazione e le modalità operative per sostenerne le attività, promuoverne lo sviluppo e valorizzarne il ruolo di agenti attivi di sviluppo e di coesione sociale delle comunità locali.

Il secondo, presentato per la Lega dal primo firmatario Stecco, si propone di modificare composizione, funzionamento e funzioni dell’Osservatorio regionale sull’endometriosi per renderlo più efficiente e celere nell’approvazione delle linee guida della gestione dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali delle pazienti, di dotarlo di un Centro di riferimento regionale e di istituire il Registro regionale elettronico dell’endometriosi per la raccolta e l’analisi dei dati clinici e sociali riferiti alla malattia.

ALLONTANAMENTO ZERO

La Commissione ha anche audito i rappresentanti del Tavolo regionale delle associazioni per l’affido familiare, del Coordinamento degli enti gestori e dell’Ordine degli Assistenti sociali del Piemonte per un approfondimento dei contenuti del disegno di legge 64 “Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti”, presentato per la Giunta regionale dall’assessore Chiara Caucino.

Gli auditi hanno in generale apprezzato il lungo lavoro emendativo e il fatto che l’assessore abbia accolto molti dei suggerimenti proposti, ma vorrebbero fosse cambiato il nome della legge. Un titolo – hanno sostenuto – che mette l’accento sull’allontanamento dei minori dalle famiglie e non su tutti i numerosi interventi di associazioni e servizi sociali per sostenere le famiglie. “Ci sono casi in cui – hanno osservato – l’allontanamento è l’unica strada percorribile nell’interesse supremo del minore“. Sono intervenuti Ellade Pellen per il Coordinamento degli enti gestori, Valter Martino, Giuseppe Tedesco e Alfrida Tonizzo per il Tavolo regionale delle associazioni per l’affido familiare e Antonino Attinà per l’Ordine degli Assistenti sociali. Hanno preso la parola, per richieste di approfondimenti, i consiglieri Canalis (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Sara Zambaia (Lega).

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