All’Ospedale di Rivoli il parto con il protossido d’azoto

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RIVOLI – All’Ospedale di Rivoli il parto con il protossido d’azoto. Presso l’Ospedale di Rivoli, sarà possibile per le future mamme che lo desiderano avere grandi vantaggi dal punto di vista del dolore da parto grazie all’utilizzo del protossido d’azoto. L’iniziativa, coordinata dal Dipartimento Materno Infantile ASLTO3 diretto dal dottor Marco Rolando. Vede coinvolte entrambe le strutture di Ostetricia e Ginecologia. Quella di Rivoli, sotto la direzione del dottor Gabriele Molina, e quella di Pinerolo, diretta dal dottor Andrea Ciancio.

L’OZOTO

L’utilizzo del protossido d’azoto rappresenta una metodica non invasiva. E’ un importante alleato per la gestione del dolore in travaglio, riducendone l’intensità senza interferire con la dimensione naturale dell’evento nascita. Quindi la donna applica su naso e bocca una mascherina, regola il fluire del gas e tiene sotto controllo il proprio livello del dolore, gestendo in modo autonomo e mirato il ricorso all’inalazione e assecondando le proprie sensazioni. Quindi nel contempo, rimane sempre sveglia e vigile, può assumere le posizioni che preferisce, partecipare attivamente a tutte le fasi del travaglio e dunque vivere l’esperienza del parto sperimentandone tutte le componenti.

IL METODO

La metodica non ha effetti sulla naturale progressione del travaglio e del parto. Non aumenta il ricorso al taglio cesareo né al parto operativo. Quindi è sicura per la mamma e per il bambino e non richiede accertamenti particolari preliminari. La donna può chiedere di usufruire di questo servizio direttamente in sala parto. Dopo aver sottoscritto un consenso informato. Poi le uniche eventuali controindicazioni all’utilizzo del gas sono legate a patologie particolari e decisamente rare delle quali può essere affetta la neo mamma. Enfisema polmonare, embolia, by-pass cardio-polmonari, grave dilatazione del tratto gastro-intestinale.