Per Alessio Ciacci, presidente Acsel, un “non luogo a procedere” per i fatti di Messina

Alessio Ciacci

S.AMBROGIO – Il presidente Alessio Ciacci, presidente di Acsel, ha chiuso la sua pratica giudiziaria in quel di Messina. La motivazione è un “non luogo a precedere per l’inesistenza di reati“. Ricordiamo i fatti; Ciacci era stato nominato a capo della società Messinambiente.

LA NOMINA CONTESTATA

Un consigliere comunale della città aveva denunciato Ciacci per aver autorizzato un contratto di collaborazione. Nella sua veste di commissario dell’azienda, assegnato nel 2014 ad un consulente. A Ciacci viene contestata questa consulenza perchè si è ritenuto, questa l’accusa, che all’interno dell’azienda Messinambiente c’erano già dei dipendenti con lo stesso profilo professionale del consulente.

L’UDIENZA

In udienza preliminare è stato lo stesso Pubblico Ministero. A richiedere il non luogo a precedere per l’inesistenza di reati a carico di Alessio Ciacci, già liquidatore di Messinambiente, e di Raphael Rossi, per un periodo consulente dell’azienda messinese. Ed il giudice ha stabilito che non c’è stato alcun reato. “La totale fiducia nella magistratura mi vedeva sicuro in una assoluzione – afferma Alessio Ciacci presidente Acsel- visti i fatti oggetto dell’indagine.  Ma che questa totale assoluzione sia arrivata addirittura in udienza preliminare mi rende ancora più contento. Da amministratore pubblico il mio impegno verso la trasparenza, la partecipazione e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni continua e si rafforza alla luce di questa ulteriore circostanza. Infine un ringraziamento particolare ai legali che mi hanno assistito Giuseppe Mazzotta, Sergio Laganà e Giuseppe Zampaglione e a tutti coloro che sempre mi hanno manifestato vicinanza e stima”.