A Giaveno il critico d’arte Vittorio Sgarbi inaugura il museo Lorenzo Alessandri

GIAVENO – Una giornata d’arte a Giaveno con il critico Vittorio Sgarbi che ha inaugurato, difronte ad un grande pubblico, la mostra “Il Visionario Lorenzo Alessandri”. Una bella giornata all’insegna di Alessandri: Vittorio Sgarbi l’ha definito “il primo surrealista italiano“. Lorenzo Alessandri, ora presente a Giaveno, pubblicò lavori in china e carboncino e acqueforti. Perfezionò un suo caratteristico gusto del colore, con pennellate e tecniche diverse, realizzando su masonite molti nudi al naturale, ritratti e paesaggi notturni. Dal 1959 disegnò soprattutto le bambole.

UN ARTISTA DI GIAVENO

Nel 1964 lanciò l’idea di una corrente artistica che si opponeva alle neoavanguardie unendo fantasia e surrealismo e fondando l’omonima rivista Surfanta. Del gruppo facevano parte: Abacuc (Silvano Gilardi), Lamberto Camerini, Enrico Colombotto Rosso, Giovanni Macciotta, Mario Molinari e Raffaele Ponte Corvo. Il movimento, pur sciogliendosi nel 1972, fu con tenacia divulgato da Alessandri che sino alla morte sentirà la sua appartenenza Surfanta (inizialmente da SURrealismo e FANTAsia, poi da SUbcosciente Reale FANTastica Arte). la mostra temporanea sarà aperta fino 19 maggio.

L’ARTE

I suoi primi anni d’infanzia sono narrati nella raccolta di memorie ‘Zorobabel’: completamente autodidatta, a 13 anni Alessandri iniziò a incidere il linoleum, mentre due anni più tardi dipinse il suo primo quadro a olio. Sul finire della Seconda guerra mondiale aprì il suo primo studio, chiamato la Soffitta macabra. Nell’immediato dopoguerra Alessandri perfezionò lo studio dal vero dal maestro del carboncino Giovanni Guarlotti, che però rifiutò di insegnargli l’uso del colore. È proprio in questo periodo che Alessandri creò personaggi fantastici a china, conosciuti come i pascal.

LA PITTURA

Nel 1954 fondò il piccolo periodico La Candela, sul quale pubblicò lavori di entrambi i generi, china e carboncino, e le sue prime acqueforti. Perfezionò una suo caratteristico gusto del colore, con pennellate e tecniche diverse, realizzando su masonite molti nudi al naturale, ritratti e paesaggi notturni. Dal 1959 disegnò soprattutto le bambole. Nel 1964 lanciò l’idea di una corrente artistica che si opponeva alle neoavanguardie unendo fantasia e surrealismo e fondando l’omonima rivista Surfanta. Del gruppo facevano parte: Abacuc (Silvano Gilardi), Lamberto Camerini, Enrico Colombotto Rosso, Giovanni Macciotta, Mario Molinari e Raffaele Ponte Corvo. Il movimento, pur sciogliendosi nel 1972, fu con tenacia divulgato da Alessandri che sino alla morte sentirà la sua appartenenza Surfanta (inizialmente da SURrealismo e FANTAsia, poi da SUbcosciente Reale FANTastica Arte).

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