BORGONE – Sabato 1° ottobre alle 21, presso l’ex Cinema Ideal, Il Gruppo Teatro Insieme di Susa presenta la divertente commedia in due atti “La ballata di Teddy”. La regia è di Davide Gastaldo che firma anche le musiche. La pièce, ricca di colpi di scena e susseguirsi di situazioni comiche, sottolinea come l’amore materno non sempre è disinteressato, soprattutto se si è una soubrette appassita ed una suocera insopportabile e si ha una figlia che ha come unica virtù la bellezza. Teddy, un orsetto incantevole, sembra essere il vero amore della ragazza. Diventa così testimone silenzioso dei matrimoni della giovane e dei suoi divorzi, causati dal carattere terribile della madre. Ma, tra una risata e una sorpresa, tutto si sistema. Trionferà il vero amore e alla fine è a lui, tenero Teddy, che verrà dedicata una ballata. La commedia vede in scena attori di pluriennale esperienza come Carlo Ravetto, Enzo Miscioscia, Giuseppe Oliveri e Laura Girardo, la suocera insopportabile.
Accanto a loro, e non certo in ruoli minori, Gisella Bruno, la deliziosa ragazza un po’ svanita, Martina Fila Robattino, Alessandro Totino e Noemi Iaconis. Lo spettacolo è proposto nell’ambito della Rassegna “Un palcoscenico per la Valle” organizzata dallo Studio Teatrale Borgonese col patrocinio del Comune di Borgone. Un appuntamento da non perdere a Borgone sabato 1 ottobre, alle 21 presso l’Ex Cinema Ideal, Via Tarro Boiro 9. Ingresso € 6,00. Ingresso gratuito per minori di 12 anni.
IL CASTLAS
Il Castlas: collocato su un rilievo che domina il capoluogo, è un tipico esempio di edificio fortificato valsusino con struttura a torre e risale al XIV secolo Borgone, nel tardo Medioevo, costituito da due insediamenti distinti: Villa Nova e Villa Vetula. I ruderi della torre di Borgone-chiamata dai locali Castlas e come Castellazzo ricordata dalla cartografia settecentesca-dominato, dall’alto di un progetto, l’abitato di Villa Nova. Benché quest’ultimo insediamento compaia già nel 1277, non vi sono notizie della torre prima del Trecento e nulla sappiamo su chi la costruì e l’abitò prima del 1426. Si tratto di una casaforte a torre, centro di una contenuta signoria locale. Che non si tratti di una semplice torre appare evidente dai ruderi murai, i quali indicano l’esistenza di più edifici orizzontali addossati alla torre vera e propria (maschio).
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