Susa: arrestato passeur iracheno che trasportava dieci stranieri in Francia

SUSA – I Carabinieri della Compagnia di Susa hanno fermato un passeur: cittadino iracheno di 35 anni, arrestato poi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo stava trasportando verso il confine 10 stranieri del kurdistan, oltre ad una bambina di 4 anni, stipati all’interno di un piccolo furgoncino di proprietà di un altro connazionale. Uno di questi era stato nascosto all’interno del bagagliaio e viaggiava in condizioni precarie, molto provato per la mancanza di ossigeno.

TUTTI IRREGOLARI

Nel portafoglio del guidatore sono stati ritrovati 500 euro in contanti in tagli da 50 Euro, tanti quanti i viaggiatori a bordo del suo veicolo; i trasportati hanno poi riferito che era il prezzo a persona per raggiungere la Francia. Gli stranieri erano tutti irregolari anche sul terrritorio italiano ed erano sbarcati in Italia a metà luglio nel porto di Augusta. L’arresto è stato fermato al Valico del Moncenisio, a pochi metri di distanza dal confine di stato, dove ultimamente sono in aumento i controlli dei Carabinieri della Compagnia di Susa. Il fermato è stato condotto nel carcere Lorusso e Cotugno di Torino a disposizione dell’Autorita Giudiziaria.

LA LEGGE

Le legislazioni dei Paesi UE pongono l’autonomia economica dell’immigrato come una condizione necessaria per avere un permesso di soggiorno e poi la cittadinanza. L’immigrato viene espulso se non dimostra di avere un lavoro regolare. Quindi qualcuno che possa dargli un sostentamento economico. E’ condizione per ottenere un regolare permesso di soggiorno. Una prima eccezione a questo principio riguarda quanti sono vittime di persecuzioni politiche o religiose. Queste provengono da dittature e Paesi in guerra. Il diritto internazionale prevede che in questi casi sia riconosciuto il diritto di asilo. Poi l’assistenza sanitaria e le cure di primo soccorso.

A qualsiasi persona, pure clandestina, si applica quanto sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. La norma si presta anche a degli abusi. Essendo difficile provare la nazionalità di un clandestino che chiede asilo politico. Se questo ne ha effettivamente diritto. Ma l’onere di scoprire gli abusi spetta agli Stati perché le espulsioni vanno motivate caso per caso e non per appartenenza ad una categoria di persone.