Ottimo riscontro a Caselette per la visita alla Villa Romana

CASELETTE – Caselette. Oltre ogni aspettativa sono state ben 150 le persone che hanno visitato la Villa Romana nel corso dell’8° Giornata del Patrimonio Archeologico della Valsusa andata in scena domenica 24 settembre. Tanti cittadini che hanno scelto di trascorrere la domenica tra i resti archeologici caselettesi, e come sottolinea il sindaco Pacifico Banchieri: “Più visitatori di quelli che potevamo preventivare e questo ci soddisfa molto e significa che la valorizzazione della nostra Villa Romana è stata una scelta che sta pagando”. Organizzata dall’associazione A.r.c.A. con la soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Torino e il patrocinio del Comune di Caselette ha avuto dunque un ottimo riscontro. Oltre alle visite guidate con l’archeologo sia al mattino che al pomeriggio, i turisti dopo la camminata storico-naturalistica hanno potuto assistere alla rappresentazione “Bellezza e cosmesi nel mondo Romano” a cura dell’Associazione “Le vie del Tempo”.

DESCRIZIONE DELL’AREA E RINVENIMENTI

Gli scavi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, in collaborazione con l’Università di Torino, tra 1973 e 1979 e poi ancora nel 1984, hanno parzialmente portato alla luce una villa rustica di età romana imperiale sulle pendici sud-orientali del monte Musinè, a circa 400 metri di altitudine. La villa è costituita da un complesso di forma quadrangolare, di circa m 60 x 70, con due serie di ambienti sui lati nord e sud, con un salto di quota di quasi quattro metri tra il superiore e l’inferiore. Nello spazio libero tra i due settori, forse un grande cortile, sono presenti strutture murarie non ancora chiaramente definite.

 Le fasi costruttive individuate mostrano una prima, limitata, occupazione del primo quarto del I secolo d.C., cui fa seguito la realizzazione del grande complesso unitario a cavallo dei decenni centrali dello stesso secolo. In questa fase la villa assume un aspetto monumentale, con alcuni ambienti, a sud, utilizzati come bagni termali caldi (sistema di riscaldamento ad ipocausto). Crolli e ricostruzioni segnano, tra la fine del I e la prima metà del II secolo d.C., una completa ristrutturazione, che segue però le linee generali dell’impianto precedente: viene realizzato un portico a colonne di muratura con capitelli in terracotta, rivolto verso valle. La villa fu in uso sino ad epoca tardo-imperiale.

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