Orbassano, ancora incerto il destino del reparto Oftalmologico

ORBASSANO – Si è svolto nella giornata di ieri il Sit In organizzato dalla vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniela Ruffino e da Daniel Cannati, capogruppo azzurro a Beinasco. La protesta ha visto la partecipazione di diversi pazienti, professionisti ed amministratori locali.

“Disponibili ad accogliere le proposte”

Sono intervenute diverse figure che rappresentano le parti in causa, come il presidente dell’Associazione pro retinici ed ipovedenti, Marco Bongi, che ha affermato «Non è possibile che prima si dica che è necessario portare l’oculustica negli ospedali generalisti e poi si chiuda un reparto del genere in una struttura che serve un bacino di centinaia di migliaia di persone».

 E’ inoltre intervenuto il commissario del San Luigi, Franco Ripa, che si è dimostrato aperto rispetto a quanto proposto dai manifestanti, non essendo possibile ignorare il volere delle più di 10 mila persone che si sono dichiaratamente schierate – tramite la raccolta firme avvenuta pochi mesi fa – contrarie alla chiusura del centro. La volontà di mantenere aperto il reparto dunque esiste, secondo Ripa, che però ha dovuto puntualizzare come la decisione di chiudere l’Oftalmico sia stata presa nell’ambito della programmazione delle attività regionali e dunque per il momento l’inversione di rotta è impossibile. Il reparto dovrà quindi chiudere, ma non si escludono eventuali rimodulazioni o riaperture parziali.

“Struttura semplice necessaria”

Non si da per vinta Daniela Ruffino, che propone l’istituzione di una Struttura Semplice, senza Primario, nella quale è però possibile continuare ad eseguire interventi chirurgici senza gravare sui bilanci regionali. Il reparto – che attualmente opera più di mille pazienti all’anno – è un reparto cruciale secondo il compatto fronte contrario alla chiusura, ed ha le competenze e la professionalità necessarie per continuare ad operare in sicurezza. “Confido che l’assessore Saitta – conclude Ruffino – non lasci inascoltati i diecimila cittadini che hanno sottoscritto la petizione in difesa della specificità dell’ospedale San Luigi di Orbassano”