Giaveno, prevenzione e informazione sul cancro al seno

GIAVENO – Un convegno, venerdì 3 marzo sera nella Sala Consigliare di Palazzo Asteggiano, organizzato dalla Città di Giaveno, dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Sanità, sulla prevenzione e cura della donna operata di cancro al seno, nonché sull’attività dell’Associazione “Dragonette” sezione di Avigliana.

Il tavolo dei relatori per  “Dalla diagnosi al dragon boat … la donna in rosa” a Giaveno

Ampio il tavolo dei relatori, presieduto da Vincenza Calvo, Vicesindaco della Città di Giaveno e Assessore alle Politiche Sociali, alla Sanità e ai servizi demografici; con lei anche Maria Paola Alfonso, Consigliere delegata in materia. Poi Monica Cerutti, Assessore della Regione Piemonte alle Politiche giovanili, Diritto allo studio universitario, Cooperazione decentrata internazionale, Pari opportunità, Diritti civili e Immigrazione; Rossella Morra, Assessore alla Sanità della Città di Avigliana; Liliana bianco, dell’associazione “Dragonette” di Avigliana; Mimma Panaccione, dell’associazione tumore al seno metastatico “Noi ci Siamo”; Furio Maggiorotto, Dirigente Medico 1° Livello Ginecologia Oncologica – IRCCs Candiolo; Paola Varese, Direttore S.C. Medicina a indirizzo oncologico del Presidio Ospedaliero Ovada AS.L.; Cinzia Vaisitti, Fisioterapista specializzata in linfologia oncologica presso il Servizio Riabilitazione di Avigliana dell’A.S.L. TO3; Paola Zaccagni, Capitano della squadra “Dragonette” di Avigliana. A condurre la serata moderando i differenti contributi Alessandra Maritano, Responsabile dell’ufficio staff del Sindaco.

Un ringraziamento, dopo i saluti dell’Amministrazione e della Regione, è andato alle diverse associazioni di Giaveno rappresentante in sala: A.N.P.I. Giaveno-Val Sangone, Donne di Valle, Sole Donna e il Tavolo di Lavoro del Comune sulla Disabilità.

“Dalla diagnosi al dragon boat … la donna in rosa” a Giaveno, prevenzione e informazione

Una serata di “prevenzione per chi è guarito, ma anche per chi è sano – l’intervento di Panaccione di “Noi ci Siamo” – Perché si parla poco e male in Italia di cancro al seno”. Infatti, nel nostro Paese si stimano tra le 30 mila e 150 mila malate, molte delle quali giovani. Pertanto, “il nemico va conosciuto: la disinformazione è una violenza contro le donne. Noi ci siamo per le altre metastatiche e anche per tutti gli altri affinché non condividano la nostra condizione”. Non è sottovalutare, però, l’aspetto psicologico del cancro al seno, come rilevato da Cerutti: “È importante per le donne malate non sentirsi sole, devono invece essere accompagnate in una malattia che può essere affrontata”. Quindi l’importanza della comunità, come quella sportiva delle “Dragonette” di Avigliana, Città che abbraccia “il nostro progetto a favore delle donne operate al tumore al seno”, come ha rilevato la referente Bianco.