Il direttore della Sogefi di Sant’Antonino incontra i dipendenti in presidio ai cancelli della fabbrica

S.ANTONINO – Si chiude con un nulla di fatto l’incontro fuori dai cancelli della Sogefi tra il direttore dello stabilimento Toni Ligato, accompagnato dal Responsabile delle Risorse Umane Valerie Tamburini e il lavoratori che si sono riuniti in una giornata di presidio, sotto una pioggia incessante, dopo i quattro licenziamenti decisi dall’azienda.

La fabbrica italiana, che occupa 180 addetti e produce filtri olio per auto e camion, nei giorni scorsi ha licenziato individualmente quattro dipendenti, tutti nell’ambito amministrativo, senza aver dato comunicazione ai sindacati e senza tener conto di un accordo concluso l’anno scorso.

Oggi il presidio, martedì uno sciopero di tutti i turni dovrebbe servire a riaprire un dialogo tra azienda e sindacati che accusano i vertici della Sogefi di mancato rispetto degli accordi e poca sensibilità  avendo licenziato, senza preavviso e contrattazione, quattro colleghi. Attorniato dal capannello di salariati il direttore Ligato ha spiegato che l’azienda non ha nulla da dichiarare e che i licenziamenti sono dovuti: “ad un calo delle commesse che nell’ultimo periodo hanno toccato quota 35%”. Presente all’incontro il consigliere regionale Antonio Ferrentino e i rappresentanti sindacalisti interti, gli RSU, e gli esterni rappresentanti della triplice. Sia Ferrentino che i sindacalisti hanno chiesto un provvedimento di “blocco” dei licenziamenti appena comunicati e l’apertura di un tavolo di discussione.

Martedì ci sarà uno sciopero di tutti i lavoratori

Il clima già pesante, si è fatto ancor più drammatico quanto i dirigenti hanno lasciato i salariati senza commenti e sono rientrati in fabbrica. Martedì è stato così proclamato uno sciopero ed è stato chiesto l’intervento dell’assessore regionale Pentenero attesa a Sant’Antonino per dare un “peso” istituzionale alla protesta. “C’è preoccupazione e sconforto perchè l’azienda si nasconde al dialogo– dicono i delegati sindacali- e continua a licenziare. Pare siano pronte altre tre lettere di licenziamento e adesso quattro colleghi sono in mezzo alla strada. Faremo ogni azione possibile perchè la nostra azienda per la quale abbiamo dedicato la nostra vita lavorativa riprenda una concertazione più che mai necessaria”. In una valle sempre più in crisi industriale, oggi piove nuovamente sul bagnato.