Chiusa San Michele: commemorazione dei partigiani martiri della Buonaria

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CHIUSA SAN MICHELE – Il 26 maggio ricorre il 74° anniversario dell’eccidio degli undici partigiani fucilati dal regime nazifascista per rappresaglia a Chiusa San Michele. Il Comune organizza la commemorazione dei martiri della Buonaria, undici partigiani fucilati dal regime nazifascista per rappresaglia il 26 maggio 1944. Partecipano ed eseguono brani musicali partigiani del loro repertorio gli allievi della scuola media “Giulio Nicoletta” di Coazze diretti dal professor Claudio Tabone, in ricordo dei 10 partigiani fucilati lo stesso giorno nel luogo dove oggi sorge la scuola. Il programma. Ore 9,30 ritrovo in località Buonaria – borgata Basinatto. Messa in suffragio dei caduti, nella cappella di Basinatto. Poi intervento del dirigente scolastico Antonio Balestra e degli studenti del liceo artistico “Renato Cottini” di Torino. In ricordo dei partigiani l’ANPI di Chiusa di San Michele e il sindaco Fabrizio Borgesa.

LA STORIA

Il 19 maggio un gruppo di partigiani intercetta sulla provinciale che congiunge attraverso il Colle Braida una camionetta tedesca. A bordo due militi e un ufficiale delle SS. L’ufficiale e uno dei soldati restano uccisi. Quindi il terzo tedesco riesce a salvarsi e portarsi a valle. Scatta la rappresaglia. Il 21 viene cannoneggiato il borgo di San Pietro sotto la Sacra di San Michele. A Giaveno trecento uomini vengono presi in ostaggio. Il 22 viene saccheggiata e incendiata la borgata di Basinatto di Chiusa San Michele. Si trova proprio alle spalle della curva dove la vettura tedesca a stata attaccata. Oggi, sono visibili le travi annerite dal fuoco. Il 23 viene bombardata e distrutta la borgata Selvaggio, fra Giaveno e Coazze. Quindi il 26 maggio quarantuno prigionieri vengono prelevati dalle Carceri di Torino.

I PARTIGIANI MORTI

Dieci sono passati per le armi a Valgioie, dieci a Coazze, dieci a Giaveno. Sono i centri urbani pia vicini. I restanti undici sono condotti all’alba alla Bonaria. Sul luogo dell’attacco partigiano, così detto perchè all’epoca sulla spianata vi sorgeva l’albergo appunto “Della buon’aria“. Sono fucilati sul ciglio della strada. A assistere gli abitanti di Basinatto prelevati dalle loro abitazion. Le salme, per merito del commissario prefettizio di Chiusa di San Michele, Luigi Bruno, e di alcuni cittadini della Chiusa, vengono nottetempo ricomposte e seppellite.

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