Cesana, le origini della realizzazione del Vallo Alpino

CESANA TORINESE – Sabato 5 gennaio a Cesana, alle ore 17.30 in piazza Vittorio Amedeo presso la sala al primo piano dell’ufficio del turismo, avrà luogo una conferenza dedicata alle origini della realizzazione del Vallo Alpino. Si parlerà della più estesa fortificazione militare difensiva mai realizzata in Europa. A fare da filo conduttore della conferenza il libro di Mauro Minola e Ottavio Zetta, autori di diverse pubblicazioni nell’ambito delle fortificazioni militari delle Alpi occidentali. La conferenza verrà introdotta e moderata da Alberto Colomb, esperto di relazioni internazionali che illustrerà in una prospettiva storica le motivazioni inerenti alla politica estera dell’Italia che portarono alla realizzazione di un complesso di opere militari difensive lungo il confine con la Francia, dalla Liguria al Monte Bianco. Gli interventi dei relatori saranno accompagnati da immagini e fotografie storiche con l’esposizione di una miniatura in scala del Vallo Alpino. Ingresso libero.

IL VALLO ALPINO

Il Vallo Alpino di cui si tratterà nella conferenza a Cesana, è un sistema di fortificazioni formato da opere di difesa di varie tipologie. Costruito dall’inizio degli anni Trenta a protezione dei confini italiani dai Paesi confinanti, Francia e Svizzera. Dalla fine degli anni Trenta  fu prolungato anche sul versante alpino orientale confinante con l’Austria – annessa dalla Germania – e con la Jugoslavia. Prima della Seconda Guerra Mondiale, le opere di difesa erano presidiate dalle unità della “GaF” (Guardia alla Frontiera) il cui motto era “Dei sacri confini guardia sicura”. Si trattava di finanzieri in armi che portavano il cappello alpino senza penna, perciò venivano spesso e volentieri presi in giro dagli Alpini veri che la penna ce l’avevano. Alcune opere del Vallo Alpino Orientale restarono presidiate e operative fino alla caduta del Muro di Berlino, nel quadro della cosiddetta Guerra Fredda. La costituzione del Vallo Alpino del Littorio avvenne ufficialmente il 6 gennaio 1931 con l’emanazione della Circolare 200 da parte del Ministero della Guerra, e i lavori per il suo completamento continuarono per diversi anni, proseguendo in alcuni casi anche durante il conflitto, fino all’ottobre 1942.

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