Alpini della Valsusa: Bardonecchia ricorda gli Alpini morti sotto le valanghe al Picreaux

BARDONECCHIA – Gli Alpini di Bardonecchia preparano la commemorazione al Picreaux nel Vallone di Rochemolles in Valsusa. Iniziano le manifestazioni estive che animeranno il comune per tutta la stagione calda. Ecco il 51° anniversario del Moto Incontro Internazionale Stella Alpina e 1° Memorial Mario Artusio, in programma il 9 e 10 luglio. La novità di questa edizione sarà la tenso-struttura montata in località Picreaux, al fondo del lago di Rochemolles. Fitta di appuntamenti la giornata di domenica 10: alle 9.30 la benedizione delle moto presso la Chiesa di Sant’Ippolito a Borgovecchio, alle 9.45 la sfilata per le vie del paese e salita al Colle del Sommeiller. Alle 11.30 la commemorazione in memoria dei Soldati italiani deceduti sotto una valanga al Picreaux nel 1931. Alle 12.30 il 1° Memorial Artusio presso il rifugio Scarfiotti e alle 13 la polentata a cura del Gruppo Associazione Nazionale Alpini di Bardonecchia.

LA STORIA

Il 29 gennaio 1931, nel Vallone di Rochemolles, alta valle della Dora Riparia, nella conca di Bardonecchia. Quel giorno i soldati del Terzo Reggimento Alpini, battaglione Fenestrelle, furono sommersi da due slavine, che provocarono la morte di tre ufficiali, due sottufficiali, sedici alpini. Nella località Grange Picreaux, sulla carrareccia che porta al rifugio Scarfiotti, una lapide-monumento ricorda la tragedia. Era caduta copiosa tanta neve, ma da Roma gli alti comandi avevano deciso che doveva esser fatta un’esercitazione e dunque bisognava obbedire, anche se la manovra era rischiosissima. Il disastro ebbe una tale eco negli ambienti militari che ai funerali, svolti nella parrocchia di Bardonecchia, partecipò anche il Principe Umberto.

LA PREGHIERA DELL’ALPINO

Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai, su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza ci ha posto a baluardo fedele delle nostre contrade, noi, purificati dal dovere pericolosamente compiuto. Eleviamo l’animo a Te, o Signore, che proteggi le nostre mamme, le nostre spose, i nostri figli e fratelli lontani. E ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi. Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi, salva noi, armati come siamo di fede e di amore. Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dall’impeto della valanga, fa che il nostro piede posi sicuro sulle creste vertiginose, su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi, rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana. E Tu, Madre di Dio, candida più della neve.

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